Brutte notizie per i contribuenti: la Tari, la cosiddetta tassa sui rifiuti, è in aumento in molti comuni italiani, vediamo quali.
Alla lista di varie tasse che dall’inizio di quest’anno hanno incontrato un aumento si aggiunge ora anche la Tari. La Tari è una tassa comunale anche detta “tassa sui rifiuti” proprio perché serve a coprire i costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti nei vari comuni. Si tratta di una tassa dovuta da chiunque è dovuta da chiunque possieda a qualsiasi titolo locali o aree scoperte che producono rifiuti.
L’aumento di questa tassa è una brutta notizia per tutte quelle persone e famiglie che già in questi mesi sono state messe a dura prova dal caro bollette e dall’inflazione. Un’ulteriore stangata con picchi che raggiungono il +20% in alcuni comuni italiani. Vediamo per prima cosa che cos’è la Tari e poi entriamo nel dettaglio degli aumenti: in quali città si verificano i rincari maggiori e perché?
Tari: rincari in questi comuni italiani, fino al +20%
Quando parliamo di Tari intendiamo quella tassa al cui pagamento sono tenuti tutti i proprietari o inquilini, in caso di affitto, di un immobile, anche a uso commerciale, per sostenere le spese relative allo smaltimento dei rifiuti. In caso di casa in affitto con contratto di locazione è superiore ai 6 mesi è l’inquilino a doversi fare carico di questa spesa.
Questa tassa ha subito un notevole aumento in questi ultimi mesi, sopratutto in alcune città italiane. È infatti in queste ultime settimane che scade il pagamento della prima trance di questa tassa per molte città. Il pagamento della Tari, infatti, è solitamente ripartito in tre scaglioni: il primo in scadenza tra aprile e giugno, il secondo tra luglio e agosto, mentre l’ultimo intorno alla fine dell’anno.
I picchi maggiori di questo aumento sono stati registrati nel comune di Napoli, con la stangata record che si assesta su un +20%, soprattutto per quel che riguarda l’ultima rata, ovvero quella di fine anno. Ingenti aumenti anche nelle città di Padova (+3,63%), Ancona (+0,6%), e Perugia(+4,2%). Ma non ci sono solo brutte notizie: l’importo della Tari è in diminuzione a Milano e Roma. Quest’ultima deve questo calo a un recupero dei crediti relativi alla Tari evasa in anni precedenti.