Può accadere che alla morte di un familiare prossimo si riceva in eredità una casa, e che su questa venga imposto dal defunto un divieto di vendita?
Quando una persona muore si aprono automaticamente le cosiddette successioni mortis causa. L’apertura dell’eredità può avvenire seguono le direttive lasciate dal defunto attraverso la lettura del testamento, o in mancanza seguendo le disposizioni previste dalla legge. A ricevere il patrimonio del de cuius saranno gli eredi legittimari, ovvero coloro che per legge devono ricevere una quota dell’asse ereditario.
Può accadere però che, ricevuta l’eredità, su questa vengono imposti dal defunto dei limiti di godimento rispetto al bene. È il caso di chi riceve in eredità una casa e su di essa si vede imporre un divieto di vendita. In questa circostanza l’erede deve accettare tale imposizione o può godere del bene a proprio piacimento?
Casa eredita ma con divieto di vendita? Ecco cosa accade in questi casi
Se il defunto, nel momento della redazione del testamento, impone dei vincoli agli eredi questi devono essere rispettati? Per rispondere a questa domanda poniamo il caso che un erede riceva un immobile dal defunto in eredità. Su questa casa viene concesso l’utilizzo dell’immobile ma non la sua vendita. Questo tipo di clausola ha valore o l’erede può opporsi?
Esistono dei limiti, innanzitutto, temporali che il defunto deve rispettare quando appone un vincolo simile. I vincoli e clausole imposte dal defunto nel testamento sono sempre ammissibili, anche quando queste impongono un divieto di alienazione. Sebbene non esista una norma di legge che stabilisce tali termini di tempo, è possibile vietare la vendita del bene/casa all’erede per un periodo non superiore ai cinque anni.
Tale divieto può essere imposto anche ad altre tipologie di beni ereditati dal de cuius, come terreni, veicoli o partecipazioni societarie. L’importante è che il testatore non ecceda il limite imposto dalla legge di cinque anni. Ogni altra imposizione, come il divieto di alienazione perpertua, non è ammesso dalla legge e se indicato può essere considerato nullo. Se l’erede non rispetta il limite dei cinque anni, e tenta di vendere l’immobile o riesce a vendere l’immobile perderà la proprietà e dovrà risarcire i coeredi.