Cos’è la scala di equivalenza del nuovo Reddito di Cittadinanza e come usarla: tutto quello che devi sapere su questo argomento
Proprio in questi giorni, i percettori del Reddito di Cittadinanza si stanno chiedendo come cambierà l’importo rispetto all’Audi. Prima però dobbiamo capire come funziona l’Assegno di inclusione e la scala di equivalenza, e come va calcolato il nuovo contributo economico.
Con la pubblicazione del Decreto lavoro di qualche giorno fa, i possibili cittadini che possono beneficiare dell’Assegno di inclusione hanno scoperto un po’ di informazioni che sono legate in modo particolare ai requisiti e al funzionamento generico della misura. Se vuoi saperne di più, devi aspettare un decreto apposito attuativo.
Reddito di Cittadinanza: cos’è la scala di equivalenza?
Al di là di chi potrebbe ricevere il nuovo contributo economico, un po’ di persone si stanno chiedendo come funziona la scala di equivalenza e l’Assegno di inclusione. Negli ultimi giorni si è parlato molto spesso dei requisiti dell’Assegno di inclusione ma in modo particolare della platea di beneficiari ridotta rispetto a tutti coloro che ricevono il Reddito di Cittadinanza.
Va però ricordato che l’Assegno di inclusione va dato solo alle famiglie in cui è presente almeno una persona che abbia una disabilità, che abbia più di 60 anni o comunque un minorenne a carico.
Questa nuova misura entrerà il vigore dall’inizio del prossimo anno e risulta meno favorevole rispetto al Reddito di Cittadinanza. Si tratta di un parametro molto importante perché ha lo scopo di definire il requisito di reddito ma anche l’importo che spetta ai nuclei che lo ricevono.
In modo particolare, l’Assegno di inclusione e anche la scala di equivalenza va calcolata così:
- valore pari a 1 per chi la richiede;
- +9,5 per ogni altro componente che abbia una disabilità;
- +0,4 per ogni altro componente che abbia oltre i 60 anni;
- + 0,4 per tutti coloro che devono prendersi cura di minori o che hanno comunque qualcuno a carico;
- +0,15 per ogni minore fino al secondo.
Il valore massimo della scala di equivalenza può arrivare a 2,2 ma può arrivare anche a 2,3 in presenza di persone disabili in famiglia.
