La causale del bonifico può far scattare numerosi controlli se non è inserita attentamente: ecco cosa si può rischiare sui controlli.
Il sistema bancario di ognuno che abbia a disposizione un conto corrente bancario, oppure un conto postale, ormai corre veloce in maniera digitale. Effettuare bonifici o movimenti di qualsiasi genere, tramite l’home banking, ormai è davvero molto semplice e con una semplicità e rapidità di esecuzione veramente molto semplici, ed è possibile fare operazioni ovunque. I nostri risparmi, quelli che riusciamo a tenere da parte in un periodo economico molto complesso, soprattutto per i costi delle utenze, sono gestiti a portata di smartphone.
Effettuare movimenti con soluzioni di home banking, che sia tramite il Gruppo Poste Italiane, o con la nostra banca di riferimento, ad esempio bonifici istantaneo, a tempo zero, sono presenti ormai in ogni istituto bancario. E in particolare per questo movimento, bisogna prestare attenzione quando si indica la causale del bonifico bancario in quanto si potrebbero allertare i controlli da parte degli enti preposti. Ma come mai? Qual è il motivo per il quale bisogna prestare attenzione?
Causale del bonifico: ecco perché bisogna fare attenzione
Lo Stato italiano non sta vivendo in un momento molto florido per quanto riguarda l’aspetto economico, anche se il numero di occupati e contratti regolari è in crescita. Ma come ben risaputo, una delle principali lotte del Governo è quella della lotta all’evasione fiscale e al denaro in nero. Motivo per il quale si cerca di veicolare le operazioni verso il digitale, affinché la moneta contante possa girare di meno. Ed ecco perché, quando si effettua un bonifico bancario, bisogna prestare attenzione alla causale del bonifico che si va ad indicare.
Infatti, il bonifico è di per sé un movimento ufficiale e tracciato, ma alcune causali e relativi importi possono insospettire l’Agenzia delle Entrate che costantemente combatte il denaro in nero. Se su un conto vengono infatti, depositati più soldi di quanto si faccia mediamente in un mese, ecco che potrebbero scattare dei controlli. Ed ecco che la causale è fondamentale. Se per esempio abbiamo prestato dei soldi, e ci vengono restituiti, bisogna inserire la causale “prestito personale senza interessi”, affinché si capisca che quello è un importo appunto “prestato”, senza nulla a pretendere.
Così come se si paga un fitto o un’utenza, bisogna indicare “quota affitto mese ed anno” oppure “pagamento utenza”, indicando l’ente. Così come, può capitare, qualcuno dovesse acquistare per noi qualcosa, bisogna indicare il movimento. Ad esempio “quota per acquisto jeans”, cosicché si possa comprendere che quella transazione non ha a che fare con una vendita o un acquisto tra due persone fisiche, e che quindi escluda la circolazione di denaro in nero.