Il tuo contratto di affitto sta per scadere e non sai cosa succederà? Sii preparato ed informati su tutti gli scenari possibili.
Locatore e conduttore alla stipula del contratto di affitto firmano un termine entro il quale questo scadrà, in genere della durata di 4+4 o 3+2. Al termine di questo le parti dovranno decidere se rinnovare o recedere dal contratto, o modificare il canone. Tutte queste decisioni vanno prese prima che il contratto scada quindi è importante essere informati ed agire preventivamente.
Ognuna di queste modifiche può essere proposta da entrambe le parti e solo se le due convengono il contratto sarà stipulato nuovamente e si aggiorneranno i termini della scadenza. Cosa accade se l’accordo manca o una delle parti vuole recedere? La casa andrà liberata subito?
Abbiamo già precisato che prima della scadenza le parti, locatore e conduttore, devono decidere in primis se rinnovare il contratto con le stesse condizioni o modificare queste e stipulare un nuovo contratto. L’altra opzione più drastica, in mancanza di accordo o altre necessità è la disdetta, con la quale il contratto risultato terminato. Se le parti non intendono rinnovare o stipulare un nuovo contratto entrambe dovranno comunicarlo con un preavviso di 6 dalla prima scadenza (sei mesi prima quindi dello scadere dei primi 4 o 3 anni).
Tale notifica dovrà avvenire con una comunicazione scritta inviata per raccomandata con ricevuta di ritorno. Se invece le parti intendono proseguire, o anche solo una delle due, può proporre il rinnovo mantenendo le stesse condizioni contrattuali dell’accordo in scadenza. Nel caso in cui, invece, locatore e conduttore intendono modificare alcuni elementi contrattuali la situazione cambia.
Sempre a mezzo raccomandata, la parte che intende apportare le modifiche riguardo durate, canone o altro, deve indicarle chiaramente per iscritto. Il destinatario una volta visionate le nuove condizioni deve entro 60 giorni accettare, e quindi stipulare il nuovo contratto, o rifiutare lo stesso e terminare così il contratto alla scadenza regolarmente. Qualsiasi sia lo scenario, la casa non andrà liberata prima della decisione finale e con i tempi stabiliti dalla legge o stabiliti dalle parti, con termini che vanno dai 15 giorni ai due mesi.