Può accadere che una delle parti di un conto cointestato venga a mancare. Il decesso permette agli eredi di poter prelevare dal conto a loro piacimento o ci sono dei limiti? Scopriamolo.
Il decesso di una persona crea sempre molta confusione sia dal punto di vista emotivo che pratico. Con la morte, infatti, si aprono le cosiddette successioni, atti che permettono ai familiari più stretti di ricevere l’eredità lasciata dal defunto. Questo significa che gli eredi riceveranno beni, proprietà ed accesso ai conti bancari.
L’accesso all’eredità, ovvero al patrimonio accumulato in vita dal defunto, è riservato ai cosiddetti eredi legittimari, ovvero coloro che per legge ottengono in maniera proporzionata al grado di parentela. Prima che questo avvenga potrebbe passare del tempo, soprattutto se alcuni dei beni, come il conto in banca, fosse cointestato con un altra persona ancora in vita. Come si procede in questi casi? Cosa accade alla parte del conto del defunto? Gli eredi possono prelevare ugualmente la loro parte o ci sono dei limiti? Facciamo chiarezza.
Conto cointestato: gli eredi possono prelevare la quota del defunto?
Gli eredi legittimari sono tenuti ad accettare o rinunciare all’eredità lasciata dal defunto. Questa eredità è come una scatola che contiene attività e passività del defunto, ovvero crediti e debiti. Perché sì, gli eredi oltre ad ottenere il possesso di beni, proprietà e denaro, ottengono anche i debiti lasciati dal de cuius. L’accettazione dell’eredità permette agli eredi di accedere anche ai conti corrente del defunto.
La situazione è più complessa se il conto del defunto era cointestato con una persona ancora in vita. In questo caso la gestione del conto segue delle regole ben precisa, e si differenzia a seconda se il conto cointestato era a firma congiunta o disgiunta. Se si tratta di un conto con firma congiunta, alla morte del cointestatario il conto viene bloccato, così da preservare le quote dei legittimi eredi.
Se si trattasse, invece, di un conto cointestato con firma disgiunta si procede in maniera diversa. Le somme di denaro del defunto vengono acquistate al 50% dai contestatari e 50% dagli eredi. La banca procederà in questo caso a bloccare solo le quote spettanti agli eredi e non quelle dovute al cointestatario.