L’inviato de Le Iene, Luigi Pelazza, ha condotto un’inchiesta su una presunta truffa a Napoli legata al Superbonus 110%.
Da tempo il Governo si batte per combattere i cosiddetti “furbetti del Superbonus”. Sono, difatti, diverse le truffe denunciate legate all’agevolazione per le ristrutturazioni da quando è stata introdotta nel maggio di tre anni fa.
Di una presunta truffa ai danni dello Stato e legata al Superbonus ha parlato, in un servizio andato in onda la scorsa settimana, l’inviato della trasmissione Le Iene, Luigi Pelazza. Il raggiro, secondo l’inchiesta, sarebbe stata probabilmente agevolata da un presunto impiegato dell’Agenzia delle Entrate di Napoli.
Una banda di criminali sarebbe riuscita ad entrare in possesso di milioni di euro di crediti fiscali legati al Superbonus 110% attraverso un escamotage. Una presunta truffa che sarebbe stata favorita, probabilmente con l’aiuto di un presunto complice, un dipendente dell’Agenzia delle Entrate di Napoli. Questo è quanto documentato da un’inchiesta condotta dall’inviato de Le Iene, Luigi Pelazza.
Pelazza, con l’aiuto di un infiltrato, come si vede nel servizio andato in onda pochi giorni fa, è riuscito ad entrare in contatto con un membro di questa banda che avrebbe spiegato come quest’ultima fosse in grado di caricare alcuni milioni di euro nel cassetto fiscale di un imprenditore edile, nonostante non siano stati eseguiti dei lavori di ristrutturazione. La banda in cambio chiederebbe una percentuale del 30%.
Il membro della banda avrebbe poi rivelato che a caricare il credito sarebbe “una persona dell’Agenzia delle Entrate”. I crediti nel cassetto fiscale vengono, difatti, versati dall’Ente dopo la presentazione della documentazione che attesti gli interventi effettuati con il bonus.
A questo punto del servizio, il membro della banda ha portato l’infiltrato da un intermediario che ha richiesto il pagamento anticipato della percentuale del 30% (450mila euro su un credito di 1 milione e mezzo di euro). Temendo, però, che si possa trattare di una truffa ai danni ai danni dell’infiltrato è stata fatta una controproposta: ricevere il credito prima e successivamente pagare la percentuale che, però, doveva essere abbassata. L’intermediario ha subito accettato chiedendo qualche ora di tempo per capire come muoversi.
In serata, il complice di Pelazza ha ricevuto una chiamata, dove l’intermediario accettava completamente la controproposta abbassando le richieste da 450 a 380mila euro. Successivamente, l’infiltrato si sarebbe incontrato con il presunto impiegato dell’Agenzia delle Entrate del capoluogo, l’intermediario ed il socio chiedendo di vedere di persona il caricamento dei crediti.
Questa è solo la prima parte dell’inchiesta, perché Pelazza ha dato appuntamento alla prossima puntata quando andrà in onda la seconda parte durante la quale l’inviato entrerà nella sede dell’Agenzia delle Entrate per avere più informazioni sulla presunta truffa ai danni dello Stato.