Come funzionano i giorni di permesso per la Legge 104? Per legge ora se ne possono chiedere fino a tre al mese, ma cosa succede nel weekend?
La Legge 104 interessa le persone che devono assistere parenti o coniugi non autosufficienti e permette da quest’anno di poter chiedere fino a tre giorni di permesso al mese proprio per aiutare i propri cari bisognosi. In molti, tuttavia, si domandano cosa succeda nel caso si abbia di mezzo il sabato o la domenica. Come vengono calcolati in questo caso?
Può sembrare un interrogativo piuttosto banale, ma in realtà non conoscendo cosa prevede la legge, si potrebbe rischiare di perdere giorni preziosi di permesso. Se si chiede come giorni di permesso il venerdì e poi il lunedì e il martedì successivo, i due giorni in mezzo vengono considerati, come nel caso del congedo parentale, o le regole in materia sono diverse?
È un dubbio che hanno tante persone, per le quali c’è una bella notizia, visto che i giorni del fine settimana non vengono conteggiati come giorni di permesso. Si tratta quindi di una situazione diversa rispetto al congedo parentale o alla malattia propria o del figlio, nelle quali invece, se i giorni cadono in due settimane diverse e non sono intervallati da giorni di lavoro, vengono considerati, anche se si tratta di quelli del fine settimana.
Per quanto riguarda, invece la Legge 104, se si chiede come permesso il venerdì e poi il lunedì e il martedì, vengono considerati solo quelli, rientrando quindi nei tre previsti dalla nuova normativa. Nessun problema, quindi, per chi dovesse chiederli al proprio datore di lavoro, perché non perderà due giorni in più, seppur non lavorativi.
A spiegarlo è stato proprio l’ARAN, con una nota informativa: “I permessi in esame si configurano come diritto a tre giorni lavorativi di permesso al mese. Ne consegue che i giorni festivi o non lavorativi intercorrenti tra le giornate di permesso richiesto non vengono computati come giorni di permesso”.