La tassa di successione si può trasmettere in un vero e proprio incubo: è possibile essere esonerati dal pagamento? Ecco la risposta.
Ogni cosa che si fa a livello giuridico potrebbe comportare delle imposte o tasse da pagare. La burocrazia purtroppo non è sempre così snella da permettere una rapida evoluzione di determinati procedimenti. E spesso e volentieri, è un motivo per il quale molti utenti prendono alla lontana alcune operazioni da fare. Ultimamente, molti nuclei familiari sono in piena difficoltà economica su temi ormai noti, vale a dire ad esempio, il costo delle utenze come la crescita del caro vita in generale.
E può capitare, in una vita, di essere eredi diretti di una successione di qualche tipo. Immaginare, ad esempio, la dipartita di un caro parente che ha inserito noi come eredi assoluti, o parte degli eredi all’interno di un lascito testamentale. Eppure, anche in questi casi, è prevista una tassa di successione. Ma di cosa si tratta, e quando è possibile essere esenti dal suo pagamento? Scopriamo nel dettaglio di cosa è composta tale tassa.
Tassa di successione: può non essere pagata?
La tassa di successione, o imposta di successione, è un una spesa che va fatta dal momento in cui gli eredi subiscono per effetto testamentale, il trasferimento di diritti e proprietà su beni mobili e immobili. Il termine per pagare tale imposta è nell’ordine dei 60 giorni dal momento in cui viene notificato l’avviso, da parte di un notaio, di liquidazione. Dopodiché, scattano sanzioni e more per mancato pagamento. Tutti gli eredi devono pagarla, senza tener conto di quanto hanno percepito.
Ma quando non è previsto il pagamento di tale tassa? L’imposta non va pagata quando l’eredità è trasmessa presso gli eredi in linea retta, o quando si rinuncia totalmente all’eredità, quando il patrimonio non supera i 100.000 euro e quando non sono impattati dei beni immobili. In questo caso, si è appunto esenti dal pagamento. Diversamente, È dovuta verso lo Stato nei tempi e termini previsti dalla legge.
E allora molto spesso ci si interroga su come pagare o non pagare tale tassa. La dichiarazione di successione va presentata entro un anno verso l’Agenzia delle Entrate. Gli importi vanno dal 4 all’8% rispettivamente se si è coniugi o parenti per linea retta, calcolato di valore eccedente su 1.000.000 di euro. Al 6% per fratelli e sorelle per ciascun erede, su valore eccedente di 100.000 euro, anche per gli affini in linea retta, e sul valore, infine, dell’8%.