Una nuova sentenza della Corte di giustizia dell’Unione Europea ha stabilito una nuova normativa in merito delle concessioni di occupazione delle spiagge italiane.
Un tema molto caldo, soprattutto con l’avvicinarsi della stagione estiva e dopo le recenti decisioni della Corte di giustizia dell’Unione Europea, quello relativo alle concessioni di occupazione delle spiagge del nostro Paese.
I giudici hanno, difatti, stabilito che le concessioni balneari non potranno essere rinnovate in maniera automatica, ma dovranno essere soggette ad una procedura di selezione trasparente ed imparziale. La decisione, dunque, ha costretto il Governo italiano a dover agire in tal senso in tempi molto rapidi.
Il Governo guidato da Giorgia Meloni sta lavorando per trovare rapide soluzioni per quanto riguarda le concessioni delle spiagge italiane. Un’urgenza nata dopo la sentenza, emessa lo scorso mese dalla Corte di giustizia dell’Unione Europea. I giudici, prendendo in esame il caso di Ginosa (Taranto) ed il relativo ricorso dell’Autorità italiana garante della concorrenza e del mercato, hanno stabilito il divieto al rinnovo automatico di tali concessioni.
La sentenza, rifacendosi alla direttiva Bolkestein, prevede, dunque, che per l’assegnazione bisognerà eseguire un procedimento pubblico trasparente ed imparziale e potrà avere una durata di tempo limitata senza possibilità di rinnovo automatico.
Una decisione che, come riportano i colleghi di Money.it, ha costretto il Governo ad intervenire per adattarsi alle nuove regole europee, così come richiesto dai giudici per tutti gli stati Membri. Questo nonostante, attraverso la legge Milleproroghe, si era deciso di prorogare le concessioni sino alla fine del 2024.
Se non dovesse arrivare questo intervento, atteso prima dell’inizio della stagione balneare, l’Italia potrebbe incorrere in pesanti sanzioni già nel giro di pochi mesi.
Quello che in molti si chiedono è se questi interventi, dopo la sentenza dei giudici della Corte di giustizia dell’Unione Europea possa essere la strada giusta per chiudere una discussione al centro del dibattito, non solo politico, ormai da diverso tempo. La liberalizzazione delle spiagge, molto spesso riassegnate automaticamente a prezzi anche molto bassi, è attesa, come riferisce Money.it, da alcuni decenni