Non solo per la bellezza: la Fontana di Trevi, a Roma, è una tappa obbligata anche per il famoso rito del lancio delle monetine: ma dove finiscono tutti i soldi gettati nelle sue acque?
Ogni gita a Roma che si rispetti ha delle tappe obbligate. Dal Colosseo ai Musei Vaticani e i Fori Imperiali fino, ovviamente, alla Fontana di Trevi. È una delle più note meraviglie artistiche della capitale, rimasta impressa nell’immaginario anche grazie a indimenticabili scene del nostro cinema. Realizzata sotto papa Clemente XII nel 1731, caratterizzata da una statua centrale del dio Oceano e decorata con Tritoni e Nereidi sui lati, la Fontana di Trevi ogni giorno attira turisti da tutto il mondo per la sua bellezza ma anche per il tradizionale lancio delle monetine nelle sue acque. È un rito portafortuna centenario a cui nessuno si sottrae. La domanda però sorge sempre: dove vanno a finire tutti quei soldi?
Monetine nella Fontana di Trevi: a chi vanno i soldi?
Il lancio delle monetine in fontane o laghi è un rituale antichissimo, già presente in epoca romana quando venivano gettate offerte votive per ottenere il favore degli dei dell’acqua. L’idea di sfruttare la Fontana di Trevi invece risale al XVIII secolo, quando l’archeologo tedesco Wolfgang Helbig lo iniziò come gioco per rallegrare il morale del suo gruppo di viaggio. Da allora, chiunque si trovi di fronte alla grande fontana barocca non resiste, estrae una monetina dalla tasca e, ad occhi chiusi, la lancia sperando nella buona sorte.
Ma che fine fanno le monete? Un accordo tra il Campidoglio e la Caritas della Diocesi della Capitale fa sì che ogni giorno, all’alba, degli operatori estraggano le monete lanciate dai turisti, le raccolgano e le depositino direttamente nelle casse dell’associazione di beneficienza. Lo scopo è tutt’altro che di lucro: fare del bene alla città e aiutare i suoi residenti sfruttando quei soldi per una serie di opere necessarie al benessere di tutti i romani.
Conta che ogni giorno nella Fontana vengono gettati circa 3.000 euro in monete provenienti da tutto il mondo: dollari, yen, rubli. Una somma notevole, quella racimolata alla fine dell’anno, che può concretamente aiutare a finanziare progetti per i più indigenti, dai senzatetto ai malati fino a chi ancora oggi vive in condizioni di estrema povertà.
