Ieri il Consiglio dei ministri ha approvato il nuovo Decreto Lavoro. Molte le novità, vediamo quali sono e cosa cambierà per i lavoratori italiani.
Ci sono molte novità previste dal nuovo Decreto Lavoro approvato ieri in Consiglio de ministri. Si tratta di aspetti molto importanti e che vanno ad interessare non solo i salari, ma anche le pensioni e il Reddito di Cittadinanza, che come è ormai è noto, scomparirà a partire dall’inizio del 2024, quando verrà sostituito dalla GAL, ovvero la Garanzia di Accompagnamento al Lavoro.
Anche i lavoratori intenzionati ad andare anticipatamente in pensione potranno farlo con 5 anni di anticipo grazie al contratto di espansione valido fino al 2025. In questo modo i dipendenti che avranno aderito e contribuito alla formazione tecnologica aziendale potranno richiedere il trattamento pensionistico anticipato. Si tratta di un’occasione che in molti attendevano per poter smettere di lavorare prima del previsto.
Si parte da una misura che era molto attesa dai lavoratori, ovvero il taglio del cuneo fiscale, con uno sgravio che contribuirà a rendere più “ricca”, per quanto possibile, la busta paga dei lavoratori. Come già accennato, il Reddito di Cittadinanza sparirà per lasciare spazio alla SDA, lo Strumento di Attivazione, ovvero per gli occupabili, ovvero gli under 60 e i non occupabili, con l’ADI, l’assegno di inclusione per coloro che hanno più di 60 anni, sono disabili o studenti.
Altra grande novità è il ritorno della Pensione di Cittadinanza, dopo che quest’ultima era stata inizialmente abolita assieme all’RdC. A poterne godere saranno i cittadini over 67 e/o disabili che riceveranno 630 Euro al mese. Una decisione da parte del Governo Meloni che farà felici milioni di anziani che potranno poter contare su un importo in grado di garantire maggiore sicurezza e serenità.
Inoltre, disponibili sgravi fiscali per i datori di lavoro che decideranno di assumere persone under 30, che avranno uno sconto del 60% se l’assunzione avverrà tra giugno e dicembre di quest’anno, e novità anche per colf e badanti, poiché il massimale deducibile dalle tasse salirà a 3.000 Euro.