Ci sono alcuni investimenti ritenuti sicuri e garantiti, ma che invece possono riservare in alcuni casi una spiacevole sorpresa. Ecco di quali si tratta.
Quando si decide di investire nel mercato finanziario, bisogna considerare che tipo di rischio siamo disposti a correre: è normale, infatti, che ne sussista uno anche se basso. Più è alto il rischio, maggiore sarà il rendimento. In tanti non sono tuttavia disposti a perdere i soldi tanto faticosamente risparmiati, e decidono di scegliere di investire in titoli di Stato, pensando sia un modo sicuro per avere un guadagno senza rischiare.
Questa convinzione nasce dal fatto che tali titoli sono garantiti, appunto, dallo Stato, ma ciò in alcuni casi non vuol dire che non nascondano a loro volta delle insidie, poiché in caso di default possono subire dei deprezzamenti non da poco. Di solito le obbligazioni di Stati da un’economia ritenuta solida offrono maggiori garanzie, ma è bene conoscere quali sono i casi in cui con questi investimenti si potrebbe rischiare di più una brutta sorpresa.
Attenzione, con questi investimenti si potrebbe rischiare una brutta sorpresa
Ci sono alcuni Buoni del Tesoro poliennali soggetti a un maggiore rischio, a causa di una clausola ben precisa introdotta a partire dal 2012, anno in cui la Grecia venne travolta dalla crisi. La Comunità Europea, in quell’occasione, decise di introdurre infatti la CACs una Clausola d’azione collettiva.
È la possibilità da parte di Paesi in difficoltà, come lo stato ellenico ai tempi, di ridurre il valore nominale di rimborso, allungarne la durata dello stesso o tagliarne le cedole. Questa clausola, tuttavia, non vale per tutti i BTP, ma solo per alcuni in particolare. È bene quindi fare attenzione, poiché in questo caso si potrebbe correre ugualmente dei rischi.
La Cacs, infatti, si applica solo sui Buoni del Tesoro poliennali emessi dopo l’introduzione della stessa, quindi chi avesse dei BTP emessi in precedenza non correrebbe il rischio di subire eventuali modifiche. Tuttavia, la rendita dei buoni sarà inferiore rispetto a quelli emessi dopo, in quanto questi ultimi sottoposti a un maggiore “pericolo” rispetto ai primi.