Come cambierà Opzione Donna nel prossimo anno? Non tutte sono a conoscenza dei cambiamenti: ecco cosa bisogna sapere per il 2024.
Al giorno d’oggi, riuscire a tenere qualche risparmio da parte non è per nulla facile. I cittadini sono davvero spiazzati da molteplici temi. Innanzitutto, dal costo sempre in aumento delle bollette, che è la preoccupazione regnante insieme allo stallo dei salari, per tutte i cittadini italiani. Altra forma di preoccupazione è la fusione di diversi istituti bancari, che portano molti clienti nell’oblio. E ovviamente, alla luce di tante possibili sorprese che il futuro può riservare, si cerca di tenere da parte qualche soldo.
Lo Stato, tramite introduzione di diversi bonus, cerca sempre di sostenere le famiglie in difficoltà, ma purtroppo non basta. I temi principali sui tavoli politici e non solo riguarda, come sempre, salari, spese, lavoro e pensioni. E proprio per quanto riguarda i pensionamenti, anche le donne sono molto preoccupate con le modifiche annunciate di Opzione Donna. Nel 2024, infatti, potrebbero cambiare delle cose: quali saranno le modifiche principali?
Opzione Donna: cambieranno i requisiti?
Opzione Donna è un altro tema molto discusso sulle tavole politiche. Di fatti, è una forma di pensionamento, con previsione anticipata in maniera straordinaria, per tutti quelle lavoratrici dipendenti o anche autonome che abbiano raggiunto almeno i 35 anni di contributi. O una volta compiuti i 60 anni di età o almeno 58. Una misura straordinaria che permette alle donne di poter accedere prematuramente alla pensione. Ma ecco che ci sono diverse modifiche che stanno per arrivare e che preoccupano non poco la platea femminile.
Il 2024 annuncia non poche modifiche per Opzione Donna, grazie ai nuovi parametri della Legge di Bilancio 2023. Infatti, innanzitutto, le lavoratrici con i requisiti in regola possono andare anticipatamente in pensione, soltanto se si trovano in condizioni di disagio. Vale a dire, disoccupate, o invalide civili o caregiver in prima battuta. Una modifica non di poco conto tenendo presente che andrà a modificare le beneficiare di una platea ampia di almeno l’80% di coloro che ne avrebbero diritto.
Il tutto sarà messo nero su bianco dal Consiglio dei Ministri nel nuovo Decreto Lavoro, ma di certo le proteste non tarderanno ad arrivare. La previsione è il possibile annullamento di Opzione Donna e l’assorbimento di Ape Sociale, ovvero 30 anni di anzianità contributiva per le inoccupate over 62, o con parentele di primo grado con gravi disabilità. Non resta che attendere ulteriori sviluppi per comprendere le vere e proprie modifiche che saranno attuate.