Chi riceve in dono una casa è costretto a viverci o può anche rivenderla? Scopriamo insieme al risposta.
Può capitare di ricevere in dono una casa. Di solito succede in circostanze poco felici, come il lutto di un genitore anziano o magari malato. Nei casi più fortunati, c’è anche chi si vede regalare un immobile da un familiare, un nonno o uno zio ancora in vita: un sacrificio diventato investimento e infine trasformatosi in un atto di estrema generosità.
Per i più giovani, ricevere una casa può rappresentare uno vero salto in avanti praticamente a costo zero ma per un adulto una casa in donazione non rappresenta sempre una buona notizia. Magari la persona in questione è già felice in un altro appartamento e non ha alcuna intenzione di cambiarlo, oppure potrebbe non apprezzare la casa ricevuta in dono e quindi non volerla abitare. Che fare dunque? Una volta ricevuta una casa in donazione, la si può rivendere?
Si può vendere una casa ricevuta in donazione?
Vendere una casa ricevuta in donazione è una pratica lecita e assolutamente legittima: è un nostro diritto scegliere di non volere l’eredità di un genitore e dunque venderla per guadagnarci un gruzzolo da reinvestire su un immobile migliore. Ci sono tuttavia degli importanti aspetti legali da considerare e riguardano soprattutto chi dovesse acquistare questa casa.
Se il donante avesse danneggiato le quote dell’eredità legittima di tutti gli eredi (coniuge, altri figli e/o discendenti) senza ripartirle equamente e non fossero ancora trascorsi 20 anni dal suo atto di donazione, l’acquisto di quella casa resterebbe “precario”. Questo perché un legittimo erede potrebbe attivare una procedura di restituzione e costringere chi ha acquistato l’immobile a restituirlo anche se regolarmente pagato.
Se ancora in vita, anche il donatario venditore andrebbe incontro a problemi perché subirebbe anch’egli l’azione degli eredi legittimari e, in caso di 20 anni già decorsi dalla donazione, sarebbe costretto a restituire a questi ultimi il controvalore dell’immobile venduto e non più restituibile.Se gli eredi legittimari non avessero ricevuto la giusta quota di legittima ma fossero già passati 20 anni dalla donazione, la successiva vendita sarebbe invece regolare e l’eventuale acquirente sarebbe tutelato.