Può succedere che per i motivi più disparati una persona decida di escludere dall’eredità un figlio. Ma cosa dice la legge a riguardo?
Come ogni aspetto della nostra vita, anche l’eredità, ovvero i lasciti dopo la nostra morte, sono regolati dalla legge e sottoposta a numerose leggi in materia. Di solito, alla scomparsa della persona, ad ereditare sono i figli o il coniuge, ma ci sono casi in cui il genitore decide di escludere dall’eredità il figlio.
I motivi dietro a una decisione del genere possono essere diversi, riferibili ad esempio a un rapporto deteriorato, oppure ad altri tipi di necessità. Anche in questo caso, tuttavia, ci sono delle norme stabilite da seguire, poiché se non seguite, il testamento potrebbe risultare invalidato. Cosa dice però la legge? È possibile dare questo tipo di disposizioni?
Ci possono essere due tipi di successione, quella testamentaria e quella legittima. Nel caso della prima, come suggerisce il nome, è quella in presenza di un testamento, olografico o redatto da un notaio. In questo caso è il defunto che dispone come vuole che vengano divisi i suoi beni. Nel secondo, invece, è la legge che stabilisce come verrà divisa l’eredità della persona.
Questo poiché per legge ci sono delle quote legittime da rispettare: il coniuge, gli ascendenti e i discendenti non possono essere eliminati dall’eredità. Anche in presenza di un testamento, quindi, il defunto può disporre dei beni eccedenti le quote, ma queste ultime non possono essere annullate. Un erede può addirittura impugnare un testamento fino a 10 anni dall’accettazione dell’eredità. Ci sono tuttavia dei casi in cui un figlio, quindi avente diritto alla quota legittima, può essere escluso.
Ciò avviene tramite una decisione del giudice, che può ritenere indegno l’erede, per motivi come falsificazione del testamento, o omicidio del genitore o danni verso terzi con condanne d’omicidio o simili. Queste sono le sole eccezioni nelle quali un figlio può essere escluso, altrimenti, seppur in minima parte, i beni del defunto spettano secondo le quote stabilite al discendente.