C’è una regola seguita dai datori di lavoro e che ha a che fare con la scelta dei candidati. In soli 6 secondi capiscono chi selezionare.
Cercare lavoro non è semplice, e ci sono diversi aspetti da considerare: il tipo di occupazione desiderata, il contratto che siamo intenzionati ad accettare e le mansioni. Il mercato occupazionale, inoltre, non è certo florido, e a farne le spese oggi sono i giovani e gli over 40. È basilare, quindi, prepararsi con cura e dare molta importanza a tutte le fasi della selezione, che può variare e oggi include spesso anche un test attitudinale.
I datori di lavoro, però, hanno anche un loro sistema particolare per capire nel giro di appena 6 secondi chi portare avanti nell’iter selettivo. La scelta dei candidati avviene spesso così, ed è bene quindi sapere come riuscire a superare questa prima scrematura. A rivelare questo sistema, un’agenzia che si occupa proprio della formazione di recruiter.
Scelta dei candidati: è così che i datori di lavoro decidono chi selezionare
L’agenzia Work It Daily ha spiegato come i selezionatori ci impieghino solo 6 secondi per guardare il curriculum vitae di un candidato. È quindi di fondamentale importanza scriverlo nel modo migliore, per catturare la loro attenzione e avere speranza di proseguire nella selezione. “L’occhio umano funziona secondo uno schema cosiddetto a Z, e scorre velocemente un testo, alla ricerca solitamente di quattro o cinque elementi che possano essere considerati d’impatto” spiegano.
Il paragrafo introduttivo è da eliminare, in quanto diventato obsoleto e ritenuto dai recruiter una perdita di tempo, inoltre è fondamentale che il titolo professionale per il quale ci si sta candidando appaia almeno una volta nel cv. Quest’ultimo deve essere personalizzato a seconda della posizione in questione, eliminando le esperienze che poco hanno a che vedere con essa.
È anche importante che i caratteri siano ben leggibili e inoltre è bene utilizzare i “numeri“, ovvero, ad esempio indicare il numero dei dipendenti dell’azienda per la quale si è lavorato, o il numero di pratiche affidate al giorno. Infine, non è da sottovalutare l’utilizzo di Linkedin: è spesso qui che i recruiter cercano possibili candidati.