Può capitare di ritrovare in un cassetto di casa delle banconote delle vecchie Lire. In questo caso, è ancora possibile cambiare in Euro? Ecco cosa dice la legge.
Sono passati ormai 21 anni dall’entrata in vigore dell’Euro, che dal 1°gennaio 2002 ha sancito l’addio alle nostre Lire. Una moneta unica presente in 12 Paesi europei, che hanno abbandonato il vecchio conio a suo favore. Oggi la Lira è molto apprezzata dai collezionisti di numismatica ma, senza andare a scomodare pezzi rari o di pregio, come si deve comportare chi, magari, scopre di avere in soffitta o in un cassetto di un mobile una somma piuttosto ingente in vecchie Lire?
Ciò che salta subito in mente è quello di rivolgersi in banca e farselo cambiare con la moneta attuale, ovvero l’Euro, ma ciò è tutt’altro che semplice. Il cambio, infatti, era possibile fino a 11 anni fa, e ora ci sono solo rari casi in cui è possibile cambiare ancora questa valuta. Ecco come si può procedere.
Come muoversi se si vogliono cambiare delle vecchie Lire in Euro
La possibilità di cambiare le vecchie Lire è stata data inizialmente ai cittadini fino al 28 febbraio 2012, ma con un decreto legge questa norma è stata anticipata al 6 dicembre 2011. Ciò ha messo non poco in difficoltà degli italiani che si sono visti così togliere improvvisamente la scelta di cambiare spesso anche somme ingenti.
A questo punto, viste le numerose lamentele, è intervenuta nel 2015 la Corte Costituzionale, che ha ritenuto illegittima la norma, dando la possibilità anche a chi doveva cambiare le Lire tra il 6 dicembre 2011 e il 28 febbraio 2012, di poterlo fare, evitando in tal modo di perdere denaro. Questo, a patto che la persona in questione possa dimostrare di aver richiesto tale cambio nei termini previsti, con una ricevuta, cartacea o via mail, che lo attesti.
In caso contrario, chi avesse presentato domanda oltre il 28 febbraio, non avrà diritto a tale beneficio, in quanto verranno considerati i termini scaduti. Emblematico il caso di un cittadino, che aveva ritrovato una somma di 110 milioni di Lire, ma la cui richiesta è stata rigettata anche dalla Suprema Corte, in quanto superato il periodo legale.