Conto corrente cointestato, una svolta ma molto spesso può essere un’arma a doppio taglio: ad esempio, cosa accade al decesso di uno dei firmatari?
Aprire un conto corrente cointestato è una scelta che molte persone si ritrovano a fare quando hanno degli obiettivi comuni. Di solito lo si fa con un aprente, ma può anche succedere con un fidanzato, con un coniuge o con un amico o una amica. Uno degli esempi più comuni che si possono fare è quello delle coppie giovani che decidono di unire le proprie entrare, in modo da gestire in modo migliore i propri risparmi.
Molto spesso si opta per gusta soluzione quando i titolari hanno una attività commerciale o una azienda: così facendo si può avere un unico strumento attraverso cui far confluire le risorse che derivano dal loro business. Alla fine, è un modo per avere un salvagente nel caso si dovesse verificare delle situazioni di emergenza.
Se vogliamo essere più chiari, si tratta di un vero e proprio strumento finanziario e la cui titolarità è attribuita a due o più persone. I titolari possono godere degli stessi diritti e gestire liberamente le proprie risorse economiche, effettuando di pagamenti, accumulando risparmi o riscuotendo incassi.
Tra l’altro, lo stipendio si può di ricevere e si possono anche depositare gli assegni. Sono tante le attività che si possono condividere. Con questo conto è possibile svolere operazioni per conto di altri senza la dedica, c’è solo la firma congiunta a limitare determinate operazioni. Questo aspetto comporta tante notevoli differenze in caso di successione.
C’è la firma congiunta che può mettere un freno alle operazioni. La firma disgiunta, invece, rende non necessarie le firme di tutti per poter effettuare dei movimenti. Cosa avviene in caso di morte di uno dei contestatari? La prima cosa da fare è comunicare quanto accaduto alla banca.
Dopo aver avviato le pratiche di successione, la banca può avviare l’iter per trasferire le quote del conto a favore degli aventi di diritto. Nel caso della firma congiunta le somme vengono congelate e neanche il superstite può accedere al conto: nel secondo caso, è il contrario.