Le truffe del nuovo millennio sono quelle che avvengono online. Le vittime di questi raggiri tecnologici vengono indotte a fornire informazioni personali, come i codici di accesso al conto corrente, al truffatore che utilizza un ente di cui si è clienti come copertura. Di solito il tutto avviene attraverso mail o SMS che sembrano in tutto e per tutto simili a quelli che invierebbero la banca o le poste, ma in realtà nascondono una brutta sorpresa.
È ciò che è successo qualche mese fa ad una ragazza toscana di 27 anni, che si è vista vittima di un episodio alquanto grave di phishing. La malcapitata ha ricevuto un messaggio sul numero su cui riceveva abitualmente le comunicazioni ufficiali da parte di Poste. Nel testo del messaggio era presente un link su cui la ragazza ha cliccato. In seguito a questa operazione è stata contatta da un sedicente impiegato delle Poste che è riuscito a estorcerle i codici di accesso al conto corrente e a rubarle ben 13 mila euro.
Per evitare questo tipo di truffa è bene ricordare che nessun ente chiederà mai dati personali o finanziari via sms. Il sito riporta che “non chiediamo mai i tuoi dati e codici personali, i dati delle carte di pagamento (ad esempio il numero di carta Postepay, data di scadenza, codice di verifica CVV2, CVC2) o i codici di sicurezza (ad esempio il PIN o la password) in nessuna modalità e per nessuna finalità”.