Pos, sono state apportate ancora una volta delle modifiche alla legge? Cosa potrebbe cambiare nel corso dei prossimi mesi con i nostri pagamenti
Di recente, le cose sono completamente cambiate. Infatti, sono uscite delle vere e proprie leggi che riguardano i Pos, ovvero il sistema che ci permette di pagare con la carta. Se prima era importante girare sia con la carta che con i soldi liquidi, improvvisamente è diventato obbligatorio per tutti i commercianti avere all’interno delle proprie attività questo sistema di pagamento.
Si tratta di un modo molto comodo per pagare, in effetti: se la propria banca non sottopone i propri clienti a delle commissioni, l’idea di girare senza un centesimo in tasca ma utilizzando solo una semplice carta di debito o credito – ancora meglio, il cellulare con il contactless – è davvero incredibile. Tra i tanti benefici, in caso di rapina, non serve altro che chiamare la propria banca e chiedere di bloccare la carta. In questo modo, non perderemmo neanche un centesimo.
Pos: di nuovo modifiche alla legge. Tutto quello che ti occorre sapere
Insomma, oramai siamo abituati sempre di più ad utilizzare la carta che sta praticamente sostituendo l’utilizzo dei soldi in contante. Come dicevamo poco fa, ci sono state una serie di cose che hanno favorito questa nuova legge: insieme all’introduzione del chip NFC all’interno dei cellulari che ci permette di pagare semplicemente con i nostri dispositivi, c’è stata anche una diminuzione di sportelli che ha reso sempre meno possibile prelevare i propri soldi liquidi dalla carta.
Ad oggi, però, qualcosa sta nuovamente per cambiare. In questo caso ci riferiamo a quelli che fanno un uso ancora molto frequente dei propri soldi in contanti. Tutto è partito dal Consiglio dei Ministri, che ha deciso di limitare i pagamenti effettuati con il Pos e impedire l’utilizzo di cifre inferiori ai 30 euro. In questo modo, chi ha un negozio, potrà imporre ai propri clienti l’utilizzo dei contanti. Questa legge dovrà essere approvata dal Ministero delle Imprese.
C’è anche un secondo cambiamento, ovvero un “tetto” che fungerà da limite: non si potranno pagare somme al di sopra di 5000mila euro.