Anche quest’anno, i lavoratori svantaggiati con 63 anni già computi, possono richiedere la pensione anticipata a carico dello Stato. Vediamo insieme come funzione l’Ape Sociale.
La Legge di Bilancio ha prorogato il cosiddetto Ape sociale, un’indennità pensionistica dell’INPS ma erogata dallo Stato che permette a determinati lavoratori di anticipare la pensione. È rivolto ai soggetti disoccupati, caregiver da minimo 6 mesi, invalidi almeno al 74% e agli addetti a lavori gravosi che abbiano compiuto 63 anni di età e non siano già titolari di pensione diretta in Italia o all’estero.
Chi ne fa richiesta deve dimostrare di avere 30-32 anni di contributi mentre solo per chi svolge lavori di estrema fatica ne sono richiesti 36. Se il contributo venisse autorizzato, verrebbe erogato dal primo giorno del mese successivo alla domanda e l’importo sarebbe pari alla rata della pensione calcolata al momento dell’attivazione della prestazione se sotto ai 1.500 euro: se è superiore, l’assegno non supererà questa cifra.
Ape sociale: Come ottenerlo
Per ottenere l’Ape sociale serve fare richiesta all’INPS del certificato del diritto alla pensione anticipata agevolata. Completata la valutazione della domanda, l’ente previdenziale nazionale si incaricherà di fornire risposta positiva o negativa: a quel punto sarà possibile chiederlo.
Anche quest’anno sono state previste tre finestre temporali: dal 1 gennaio al 31 marzo, con esito entro il 30 giugno e poi dal 1 aprile al 15 luglio, con il risultato previsto prima del 15 ottobre. L’ultima finestra invece va dal 16 luglio al 30 novembre e l’esito, in questo caso, arriverebbe entro fine dell’anno.
È decisivo fare attenzione a queste scadenze perché solo la prima finestra, se in possesso di tutti i requisiti, garantisce la certezza di accoglimento della domanda. La seconda è una seconda chance mentre la terza, ovviamente, rappresenta un’opportunità praticabile solo in caso di risorse residue.
Una volta ottenuto l’Ape sociale, non si potrà ricevere contemporaneamente né la Naspi né un’altra pensione diretta: l’anticipo pensionistico può essere accumulato solo con la pensione di reversibilità, l’invalidità civile e con i redditi da lavoro dipendente o parasubordinato, a patto che siano sotto gli 8 mila euro all’anno o inferiori a 4.800 euro se si tratta di un’attività autonoma.