Il Parlamento Europeo sta approvando un reddito minimo adottabile da tutti i Paesi dell’Unione Europea, ma quali saranno le principali differenze con il Mia?
Con il nuovo Governo Meloni molti cittadini italiani dovranno dire addio al tanto amato Reddito di Cittadinanza. Al suo posto è stato annunciato il Mia, Misura di inclusione attiva, che entrerà come nuovo aiuto per i cittadini all’inizio del 2024. Ora però il Parlamento starebbe prevedendo un nuovo sussidio, molto simile al RdC.
Sono quindi in molti a chiedersi se il nuovo Sussidio Europeo sarà obbligatorio per gli stati membri dell’Unione Europea, e se sostituirà il Reddito di Cittadinanza. Quali sono le principali differenze tra la nuova misura di inclusione, Mia, e il nuovo sussidio europeo?
Sussidio Europeo e Mia: in cosa si differenziano?
Per contrastare il rischio di povertà e di esclusione sociale, il Parlamento Europeo ha presentato un nuovo aiuto ai cittadini membri dell’unione europea: il sussidio europeo obbligatorio. Questa nuova forma di sostegno ai cittadini è stata presentata dai partiti di sinistra, scontrandosi con l’opposizione del centrodestra, anche italiano. I partiti di Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia si sono dichiarato contrari a questo emendamento, come d’altronde hanno dimostrato revocando il Reddito di Cittadinanza.
Al suo posto l’attuale Governo ha, infatti, approvato la Mia, nuova misura a sostegno dei cittadini per l’inclusione attiva. In Italia, come in molti altri stati membri, il sussidio minimo è qualcosa che non può essere eliminato, e che è considerato l’aiuto e sostegno principale per le persone a rischio povertà, anziani, disabili, disoccupati e migranti. Il sussidio europeo dovrebbe essere sì obbligatorio, ma modulabile, a seconda degli indicatori di povertà dei singoli stati membri.
Garantire un tenore di vita dignitoso è giusto, a patto che questo si rifletta sulle tematiche specifiche di ogni nazione. Il Sussidio Europeo obbligatorio al momento è fissato dai 550 agli 875 euro, valore molto simile al Reddito di Cittadinanza, ma molto lontano dalle cifre proposte dal Mia. Questa si aggira intorno ai 375 euro per gli occupabili e ai 500 per i cosiddetti inoccupabili, e prevede l’obbligo di iscrizione ai centri per l’impiego, e dopo il primo rifiuto si perderà il diritto al sussidio.