Arriva la nuova riforma sul diritto della famiglia e con essa l’introduzione del rito unico per chi richiede divorzio o separazione. Come si svolgeranno adesso le udienze?
Il Nuovo Governo ha già fatto grandi passi nel riformare il nostro Paese, in particolare si è data la priorità alla tregua fiscale e alla riforma del diritto di famiglia. Con essa ottenere separazione e divorzio sarà più veloce grazie all’introduzione del rito, o atto, unico. Le coppie che intendono dividersi potranno finalmente dire addio all’udienza presidenziale e ai due riti distinti.
Nonostante questo rappresenti un grande passo avanti per il sistema processuale sono già tanti gli avvocati che parlano di criticità pratiche. Criticità già affiorate in questi primi momenti a causa dei tempi più stretti per presentare documenti, piano genitoriale, prove e quant’altro. Vediamo del dettaglio come si svolgerà il rito unico e a quali aspetti fare più attenzione.
Rito unico di divorzio, attenzione a questi dettagli
Il sistema processuale italiano presenta numerose criticità tra cui proprio la lentezza dei procedimenti. In particolare richiedere divorzio e separazione richiede tempi davvero lunghi. Si pensi che per una separazione consensuale sono necessari più di 4 mesi che arrivano a quasi 2 anni per i procedimenti giudiziali senza accordo. Per velocizzare queste tempistiche è stato introdotto il Rito Unico, grazie al quale i tempi si ridurranno ad appena 90 giorni.
Questa novità però per essere davvero efficiente dovrà essere accompagnata sicuramente da un incremento del personale amministrativo. Nella pratica il rito unico si svolgerà con un processo unico e non più in due fasi, nelle quali era prevista un’udienza presidenziale e in seguito una in presenza del giudice istruttore. Ora queste fasi saranno concentrate in un unico atto in cui vengono mostrate sul banco sin da subito fatti, prove e documenti.
Dopo pochi giorni dall’entrata in vigore per gli avvocati, però, sono già emerse le prime criticità e problematiche di natura pratica e organizzativa. La riforma è entrata in vigore ben 4 mesi prima della scadenza originaria mettendo così in crisi gli uffici che hanno ora pochissimo tempo per adeguarsi a tutti i nuovi procedimenti e alla nuova regolamentazione. Tra le principali criticità troviamo proprio la riduzione delle tempistiche, che da una parte rappresenta sicuramente una tutela per le parti e uno sgravo sul sistema processuale. Ciò però si traduce con tempi ristrettissimi per le parti di raccogliere ed ordinare prove e documenti necessari alla separazione/divorzio.