Lo Stato ha previsto nuovi aiuti per chi chiude, o ha già chiuso, la propria attività nel 2023. È richiesto il possesso di alcuni requisiti importanti, ecco come fare e a quanto ammontano gli aiuti.
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Gli ultimi anni sono stati duri per tutte le categorie di imprenditori, molti dei quali hanno dovuto chiudere la propria attività a causa dell’esplosione della pandemia da Covid-19. Lo scorso 2022 è stato invece caratterizzato da una forte crisi energetica che ha messo in ginocchio famiglie ed attività, il tutto condito dalla forte inflazione.
Considerato tutto questo è normale che in molti decidano di chiudere la propria attività e concentrare le proprie forze su altri tipi di investimento. Per queste ragioni lo Stato ha messo a disposizioni degli imprenditori che chiudono la propria attività degli aiuti importanti.
Aiuti dallo Stato per chi chiude l’attività
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Chi chiude la propria attività commerciale nel 2023 ha diritto ad un aiuto dallo Stato facendone richiesta all’INPS. Non importa il tipo di attività, gli aiuti sono destinati a tutti coloro che hanno chiuso un negozio, un bar o altra attività ristorativa.
Nel dettaglio, gli aiuti economici possono essere richiesti da coloro che sono iscritti alla gestione commercianti, che esercitano quindi attività commerciale al minuto in sede fissa, o itinerante, abbinata anche ad attività di somministrazione al pubblico. L’importo dell’aiuto equivale al trattamento minimo di pensione e viene erogato dal primo giorno del mese successivo a quello di presentazione della domanda. Per accedervi è necessario che l’attività sia cessata in maniera definitiva, con conseguente consegna della licenza al Comune e cancellazione dal registro presso la Camera di Commercio.
L’esercente, inoltre, deve essere iscritto da almeno 5 anni alla Gestione Speciale Commercianti. L’altro importante requisito è l’età, infatti, possono fare richiesta di indennizzo gli uomini che hanno compiuto 62 anni e le donne che ne hanno compiuti 57. La domanda per ottenere il sostegno va presentata in via telematica al Ministero dello Sviluppo economico. Per coloro che possiedono una partita iva e dimostrano una sospensione dell’attività per almeno 100 giorni durante il periodo di pandemia, è previsto un ulteriore agevolazione. Tale sospensione però deve essere avvenuta tra il primo gennaio 2021 e il 25 luglio 2021.