C’è un errore che fanno molti automobilisti in primavera, e che ha a che vedere con il parcheggio della macchina. Ecco di che cosa si tratta.
Spesso gli automobilisti sottovalutano i pericoli relativi alla bella stagione, pensando che sia l’inverno quella più irta di rischi. In realtà, anche la primavera può rivelarsi pericolosa in particolare per un aspetto tipico di questi mesi che interferisce con la visibilità che ogni macchina deve mantenere per funzionare correttamente. Di cosa si tratta nello specifico?
In inverno uno degli aspetti più fastidiosi e insidiosi che i guidatori si trovano ad affrontare è la neve e la brina che si formano per strada e sul parabrezza, di solito la mattina dopo una notte di gelo. Un problema non da poco per chi deve mettersi alla guida e ha i minuti contati per raggiungere il posto di lavoro. Si può pensare quindi che in primavera si sia liberi da problemi di questo tipo, ma al contrario ci si trova a combattere con disagi altrettanto gravi. Vediamo quali.
Se durante la stagione invernale il problema maggiore è la brina, in primavera molti guidatori devono vedersela con l’accumulo di foglie e resina provenienti dalle piante in fiore. Un disagio che hanno in particolare quanti non possono contare su un parcheggio coperto o un box, e sono quindi costretti a lasciare la macchina in strada, spesso in viali alberati.
Il risultato è ritrovarsi i vetri della macchina completamente sporchi di residui di polline, resina e fogliame vario, il che non aiuta certo ad avere una visibilità perfetta. Ecco perché per quanto possibile si dovrebbe cercare di parcheggiare in luoghi sgombri da alberi, al fine di evitare problematiche di questo tipo.
Nel caso ciò non sia possibile, il suggerimento è di fornire l’auto di un mini aspirapolvere, da lasciare sempre a disposizione nel bagagliaio e con il quale aspirare via foglie e sporcizia. Oltre a questo, meglio fornirsi anche di salviette detergenti per togliere macchie e aloni dai vetri, in modo da liberarli con velocità e poter partire in tutta sicurezza.