Sebbene dovrebbe essere l’eccezione, spesso il datore di lavoro non paga lo stipendio ai dipendenti. Ma ora interviene l’INPS
Questa frase significa che il lavoro è un valore centrale dell’identità italiana e della sua economia, ma che ci sono ancora sfide da superare per garantire che il lavoro sia svolto in modo dignitoso e sostenibile per tutti i lavoratori. E spesso, purtroppo, avviene che il proprio datore si “dimentichi” di pagare a fine mese lo stipendio. Uno dei più classici pagherò. Un’azione che porta – purtroppo – a minare i fragili equilibri famigliari. Ma per fortuna c’è un rimedio.
Tuttavia, lavorare senza essere retribuiti è forse ancora peggio di perdere il lavoro, poiché il tuo tempo e le tue energie vengono sprecati. È pertanto fondamentale agire per far valere il diritto del lavoratore al pagamento. Esistono organi competenti in grado di intervenire in questi casi.
Qualora il datore di lavoro non paghi, potrebbe intervenire l’Inps grazie ad una proposta del sindacato UILA/UIL. Molti lavoratori si trovano a dover affrontare crediti non pagati, un problema comune ai nostri giorni. Secondo il sindacato guidato da Stefano Mantegazza, si potrebbe introdurre una norma che istituisca un fondo di garanzia presso l’Inps. Ma a cosa servirebbe?
L’obiettivo sarebbe far intervenire l’Inps nei casi in cui i lavoratori non ricevano il pagamento dovuto. Mantegazza sottolinea l’importanza di leggi che garantiscano ai lavoratori il diritto di ricevere il loro stipendio in breve tempo.
L’idea è quella di creare “un fondo di garanzia gestito dall’Inps che, a seguito di una diffida accertativa emessa dai servizi ispettivi, intervenga a favore dei lavoratori erogando loro il credito accertato, senza doverli costringere a inseguire questo diritto attraverso complicate e lunghe procedure legali“, spiega Mantegazza