Il Governo è pronto a sostituire il Reddito di Cittadinanza con la Mia, la Misura di Inclusione Attiva, ma cittadini e famiglie ancora se lo chiedono: quale sarà il destino dell’Assegno Unico?
L’addio al Reddito di Cittadinanza ormai è imminente. Il Governo da tempo ne ha deciso il restyling attraverso l’introduzione della Mia (o Misura di Inclusione Attiva). Nonostante non sia riservata a tutti i percettori di Rdc, la Mia non eliminerà il contributo ma, di fatto, lo sostituirà già dalla seconda parte dell’anno.
Il nuovo sussidio sarà rivolto ai “non occupabili”, cioè famiglie con un minorenne, un anziano over 60 o un disabile e agli “occupabili”, ovvero single o nuclei senza figli o anziani. Prevederà un contributo solo ai nuclei con un ISEE sotto i 7.200 euro (contro i 9.360 del Rdc) ma erogherà aiuti più bassi: 500€ per i non occupabili e 375€ per gli occupabili, con 280€ di importo massimo per l’affitto.
Secondo molti, però, la sua introduzione rischia di far scomparire l’altro contributo voluto dal governo, ovvero Assegno Unico: quel sostegno economico destinato alle famiglie per ogni figlio a carico fino al compimento dei 21 anni e senza limiti di età per i figli disabili. Sarà così?
Mia e Reddito di Cittadinanza: e l’Assegno Unico?
Nonostante l’Assegno Unico e Universale sia stato confermato anche per il 2023, il passaggio da reddito di Cittadinanza a Mia spaventa molti percettori del contributo per i figli. Oggi i percettori di Reddito di Cittadinanza e dell’Assegno Unico, una volta confermati tutti i requisiti, si vedono erogare l’importo automaticamente sulla propria carta: diversi tra cittadini e nuclei famigliari si stanno tuttavia domandando se questo ulteriore contributo resisterà e, nel caso, come si integrerà con la Misura di Inclusione Attiva.
Al momento non ci sono ancora certezze ma dalle prime indiscrezioni che circolano, famiglie e cittadini possono stare tranquilli. I due contributi non dovrebbero andare in contrasto. Anzi: è possibile che restino le stesse regole previste per il Reddito di cittadinanza e che chi percepirà la Mia potrà ricevere anche il contributo in sostegno per i figli. Restano da definire le modalità di erogazione, chiaro, ma per il momento sembra circolare ottimismo sul futuro dell’Assegno Unico.