Anche per il 2023 sono stati previsti dal Governo dei buoni spesa. Si tratta di 4 misure. Ecco tutto quello da sapere
L’espressione caro vita viene comunemente utilizzata per descrivere l’aumento dei prezzi dei beni di consumo di base, come il cibo, i carburanti, l’energia, i trasporti e le abitazioni, che si verifica in un determinato periodo di tempo. In altre parole, quando i prezzi di questi beni aumentano, si parla di “caro vita”. Questo può avere un impatto significativo sul potere d’acquisto delle persone e sulla loro capacità di soddisfare i loro bisogni di base, in particolare per coloro che hanno un reddito limitato.
Ed è quello che si sta verificando – tra inflazione, guerra in Ucraina, e aumento generale dei prezzi – in tutto in mondo. E proprio per questo motivo il Governo italiano – prima guidato da Mario Draghi e ora da Giorgia Meloni – hanno proposto alcune soluzioni. Delle agevolazioni che permettono pensate per le famiglie meno abbienti per la spesa. In parole povere? Dei buoni spesa.
Buoni spesa 2023, tre aiuti per le famiglie
Il Governo ha previsto una serie di aiuti per le famiglie. Si tratta della Carta acquisti, la Carta risparmio spesa, Reddito alimentare e il Bonus spesa comunali. È possibile richiedere il primo, un incentivo attivo destinato a nuclei familiari con figli a carico di età inferiore ai 3 anni o con membri sopra i 65 anni, entro un determinato limite di reddito. La Carta, ricaricata ogni 60 giorni con un importo di 80 euro, può essere utilizzata per l’acquisto di generi alimentari e il pagamento di bollette presso supermercati convenzionati.
Per ottenere la Carta, è necessario richiederla di persona presso gli uffici postali e soddisfare determinati requisiti economici che variano in base all’età del richiedente. Ad esempio, se si tratta di genitori con un bambino sotto i 3 anni o di una persona sopra i 65 anni.
La Carta Acquisti è richiesta dai genitori o tutori di un bambino di età inferiore ai 3 anni e richiede l’ISEE in corso di validità inferiore a 7.640,18 euro. Inoltre, i richiedenti non devono possedere più di un’utenza elettrica domestica, non più di due utenze del gas, non più di due autoveicoli, una proprietà immobiliare ad uso abitativo con una quota superiore al 25% e non più di una proprietà immobiliare non ad uso abitativo con una quota superiore al 10%. Inoltre, il patrimonio mobiliare, come indicato nella dichiarazione ISEE, non deve superare i 15.000 euro o, se detenuto all’estero e non indicato nell’ISEE, non deve superare tale soglia una volta convertito in euro.
Nel secondo caso, i beneficiari devono avere trattamenti pensionistici o assistenziali inferiori a 7.640,18 euro all’anno, un ISEE inferiore a 7.640,18 euro e rispettare determinati limiti di possesso di immobili, autoveicoli, utenze domestiche e non domestiche, patrimonio mobiliare e non fruire di vitto assicurato dallo Stato.
Gli altri aiuti
La Carta di Risparmio per la Spesa è un beneficio previsto dalla legge di bilancio 2023 (art. 78), tuttavia non è ancora attiva. Come molti altri bonus, necessita di un decreto attuativo per entrare in vigore, che è in ritardo rispetto ai piani del Governo. Al momento, non è possibile richiederla senza questo decreto. Si sa che la misura sarà attiva a livello nazionale, ma gestita localmente, quindi dovrà essere richiesta al comune di residenza. Non si conosce ancora l’importo del contributo economico che verrà offerto, ma sarà disponibile per tutti i nuclei familiari con un ISEE inferiore a 15.000 euro. L’importo dovrà essere utilizzato per l’acquisto di generi alimentari e prodotti di prima necessità. Si prevede che l’attivazione della Carta avverrà entro il mese di marzo 2023.
Il Reddito per l’Alimentazione costituisce un’altra delle disposizioni contenute nella legge finanziaria del 2023. Questa serve per combattere lo spreco di cibo e fornire assistenza alle famiglie più indigenti. Si tratta di un’azione che prevede la raccolta degli alimenti invenduti nei supermercati e la loro distribuzione gratuita alle famiglie con basso reddito. Tuttavia, questa misura non è ancora in vigore, nonostante sia stata prevista dalla normativa. Pertanto, per avere maggiori dettagli sul suo funzionamento e sulla procedura di richiesta, dovremo attendere ulteriori informazioni.
L’ultimo aiuto…
L’introduzione della Carta per il Risparmio della Spesa dovrebbe sostituire i vecchi Bonus Spesa gestiti dai comuni. Questi consistono in buoni per l’acquisto di beni di prima necessità e generi alimentari. Tuttavia, visto che la Carta per il Risparmio della Spesa tarda ad arrivare ,alcuni comuni forniscono ancora i Bonus Spesa ai propri residenti nel 2023, utilizzando i fondi rimanenti.
Poiché si tratta di incentivi gestiti a livello comunale, i requisiti, le modalità di richiesta e utilizzo variano da zona a zona, e spetta ai comuni decidere se attivare o meno tali agevolazioni. Per verificare se i Bonus Spesa sono attivi nella propria zona e in che forma, la soluzione più rapida è visitare il sito ufficiale del comune di residenza e cercare le informazioni in esso contenute.