Aprire un bar, se si possiede il budget giusto, può essere una buona opportunità lavorativa. Per aprire l’attività bisogna seguire questa procedura.
Mettersi in proprio è il sogno di molti, desiderosi di non avere capi a cui dover rendere conto, ma avere un’attività comporta diritti ma anche doveri. Aprire un bar può essere una buona opportunità lavorativa, a patto di avere un certo budget per iniziare. Ci sono costi fissi di cui tener conto, e altri legati alla gestione giornaliera da mettere in preventivo. Inoltre, per poter diventare titolare di un esercizio pubblico di questo tipo, si deve seguire una certa procedura.
Si devono chiedere permessi e licenze e naturalmente essere in possesso di una partita iva, in quanto lavoratori autonomi, inoltre iscriversi al Registro delle Imprese, seguire un corso per la somministrazione di alimenti e bevande e quello HACCP e superare la visita di controllo della Asl. A questo punto, bisogna quindi pensare alle forniture sia degli arredi che dei beni che serviranno, oltre a pensare all’eventuale staff di cui si avrà bisogno.
Tra le certificazioni di cui essere in possesso, anche quella antincendio, oltre alla Scia, ovvero la dichiarazione di inizio attività. Inoltre bisogna chiedere il permesso per esporre l’insegna e quello dell’Agenzia delle Entrate per la vendita degli alcolici. In media, per inaugurare un bar nuovo servono circa 50.000 euro, il doppio nel caso se ne voglia rilevare uno già esistente. Una somma piuttosto alta, che comprende anche l’ingaggio di un commercialista per seguire la parte fiscale.
Va considerato che si avranno spese fisse ogni mese, ovvero quelle relative all’affitto dell’immobile, oltre a quelle delle bollette e dei vari macchinari, mentre i costi variabili deriveranno dalle forniture di cibo e bevande con cui rifornire il locale.
Stando alla FIPE, che ha condotto una ricerca nel 2018 sui bar italiani, in media un esercizio di questo tipo ha un ricavo di circa 465.000 Euro all’anno, ovvero di 38.700 Euro al mese, su cui vanno calcolate le tasse. Si tratta quindi di un buon guadagno a fronte, però, di un investimento piuttosto ingente.