Cosa rischia l’ex coniuge che si rifiuta di pagare l’assegno di mantenimento mensile? Vediamo tutte le possibilità e come agire in tal caso.
Il matrimonio non è sempre il sogno idilliaco che tutti immaginiamo, e per la concomitanza di tanti fattori e situazioni una coppia può scegliere di mettere fine al proprio rapporto coniugale. Quando la causa della separazione è imputata al comportamento di uno dei due partner, costui dovrà risarcire la controparte con il cosiddetto mantenimento mensile. L‘assegno di mantenimento è uno strumento importante per garantire assistenza e sostegno all’ex coniuge e ai propri figli.
Il valore di tale assegno è deciso dal giudice che corrisponderà tale assegno alla parte economicamente più debole. L’assegno di mantenimento deve quindi garantire all’ex coniuge di continuare ad avere lo stesso tenore di vita, economicamente parlando, del periodo che precede alla rottura. Oltre ad individuare il coniuge più forte, il giudice andrà a valutare anche le ragioni della sentenza di divorzio e la durata del matrimonio. Una volta che l’ex coniuge che percepisce l’assegno dovesse risposarsi, allora tale diritto di mantenimento cadrebbe. Cosa succede però se il coniuge non versa l’assegno e si rifiuta di pagare il mantenimento?
Se l’ex coniuge dovesse rifiutarsi e non corrisponde alla controparte l’assegno di mantenimento deciso dal giudice, questo incorrerà in un reato penale. In particolare di tratta di reato di violazione degli obblighi di assistenza familiare. Generalmente questo reato è punibile con la reclusione fino a un anno e una sanzione da 1.032 euro. Per fare in modo che l’ex coniuge venga punito servirà la dimostrazione che tale violazione si stata fatta con dolo, ovvero il mancato pagamento sia stato fatto per volontà dell’ex coniuge.
Questa prova serve a capire se l’ex coniuge non ha versato l’assegno per un qualche imprevisto come la perdita del lavoro ed altre difficoltà economiche o per ripicca e dolo nei confronti dell’ex coniuge. Se quindi il coniuge non paga il mantenimento perché si trova in una condizione economica che non gli permette più di pagarlo allora il reato penale non scatterà.
L’ex coniuge beneficiario dell’assegno nel caso in cui venga dimostrato che la capacità economica è immutata, potrà muoversi con un’azione civile o penale. Spesso quella civile è da preferire perché più rapida ed efficace. In questo caso infatti possono essere applicati strumenti come il pignoramento, il prelievo di un quinto dallo stipendio o dalla pensione. Inoltre anche il Tfr – trattamento di fine rapporto lavorativo- potrà essere pignorato in favore dell’ex coniuge.