Ci sono casi in cui l’avvocato che ci ha rappresentato in una causa non ha diritto a ricevere alcun compenso, ecco le situazioni in cui puoi non pagare l’avvocato.
La professione dell’avvocato è molto delicata. Egli è un libero professionista che assume l’incarico di rappresentare un cliente in merito ad una diatriba giuridica. Sin dal momento in cui entriamo in questa figura e chiediamo che questa ci difenda, dobbiamo conoscere la parcella che ci verrà richiesta al termine della causa. La parcella è il compenso che verrà corrisposto all’avvocato come ricompensa del lavoro svolto.
Esistono dei casi e delle situazioni particolari in cui però l’avvocato non riceve la parcella e siamo liberi di non pagare l’attività svolta da questa figura. Lo ha spiegato la Cassazione in una recente sentenza aggiungendo ai casi già esistenti dei nuovi.
In linea generale il compenso, ovvero la parcella, dell’avvocato, si calcola in base all’attività svolta nella pratica dallo stesso. Quando un avvocato prende in carica un lavoro deve preventivamente mostrale al cliente il preventivo di quelle che saranno le spese per ogni azione legale. In questo modo il cliente si tutela nel caso in cui l’avvocato non svolga un determinato tipo di attività.
L’avvocato infatti viene pagato non a seconda del risultato della causa, ma dal lavoro svolto per cercare di raggiungere il risultato sperato dal suo assistito. L’onorario dell’avvocato è, quindi, calcolato in base a ciò che ha concretamente svolto, anche quando c’è un preventivo firmato anticipatamente. Quindi il cliente dovrà pagare solo per le azioni svolte nella realtà dall’avvocato e non perché queste erano state preventivate. Se manca il preventivo scritto, l’avvocato avrà comunque diritto ad essere pagato e riceverà il suo compenso.
Quali sono i casi in cui non si deve pagare l’avvocato allora? Secondo la sentenza della Cassazione, l’avvocato non si deve pagare quando ha compiuto delle attività inutili e che non sono servite nel concrete ad assistere il proprio cliente. Le azioni non necessarie e superflue non verranno mai conteggiate sull’importo della parcella. Ovviamente l’avvocato non si deve pagare nemmeno nel caso in cui non adempie ai propri obblighi e ad esempio non deposita l’appello in tempo. Indipendentemente dal risultato ottenuto l’avvocato avrà sempre diritto al suo compenso, anche quando la causa va male poiché quella dell’avvocato è un’obbligazione di mezzi e non di risultato.