Vuoi aprire un’attività tua ma non hai intenzione di usare la Partita Iva? E’ possibile, ma solo a patto che tu rispetti un requisito base.
Aprire un’attività propria è il sogno di molte persone, e magari tu sei una di queste. Tuttavia, per poterlo fare è necessario aprire una regolare Partita Iva, cosa che non tutti sono disposti a fare. In realtà, almeno inizialmente, non è detto che lo si debba fare, poiché esiste un modo per poter lavorare autonomamente senza doversi rivolgere a un esperto fiscale, il che spesso costa parecchi soldi per chi sta ancora tentando di muovere i primi passi.
Naturalmente, c’è un requisito da onorare, per poter beneficiare di questa opportunità. Si tratta di un limite monetario da rispettare, oltre ad un’altra caratteristica da soddisfare. In mancanza di questi due punti, si deve passare necessariamente alla Partita Iva con tutti gli obblighi e doveri che comporta. Vediamo quindi come poter are il là a un’attività indipendente senza passare da quello specifico regime fiscale.
Sei tra quelli che vogliono mettersi in proprio ma senza Partita Iva? Fai così
Si può lavorare come autonomi senza Partita Iva, a patto che si tratti di una prestazione occasionale e non continuativa. Fino a non molto tempo fa la legge prevedeva che non si superassero i 30 giorni in un intero anno solare, ma ora questa clausola è decaduta. C’è però un altro requisito da soddisfare e che ha a che vedere con il reddito annuale.
Si possono eseguire infatti prestazioni di questo tipo a patto che non si tratti di un’attività continuativa e che il reddito ricavato non superi i 5000 Euro all’anno. Superata questa cifra, sarà obbligatorio aprire la Partita, e rivolgersi a un CAF o commercialista, nel caso, per farsi seguire fiscalmente.
Siccome i lavoratori autonomi sono tenuti a stilare fatture ogni qualvolta erogano un servizio o vendono un prodotto, nel caso si stia svolgendo un’attività occasionale si dovrà emettere una ritenuta d’acconto, che prevede la tassazione del 20%, e poi dichiararla nel 730 sotto la voce prevista, ovvero “redditi diversi“.