La Naspi, ovvero la disoccupazione, è stata sospesa a parecchie persone, che ora si trovano nei guai non potendo contare sull’indennità. Ecco come riattivarla.
L’indennità di disoccupazione è una misura che spetta a tutti i lavoratori dipendenti dopo un certo periodo di tempo. Si basa su quanto guadagnato mensilmente e per il numero degli anni lavorati, garantendo quindi un introito alle persone rimaste a casa e che ancora non hanno trovato una nuova occupazione. Chiamata anche Naspi, per essere mantenuta dall’individuo quest’ultimo deve soddisfare certi requisiti.
Di recente l’Inps ha sospeso questa misura a parecchi percettori, poiché non hanno tenuto fede a un obbligo dovuto e che scadeva poche settimane fa. Di conseguenza interi nuclei familiari sono rimasti sprovvisti di un importante contributo finanziario. Per fortuna, il modo per riattivare la disoccupazione sospesa c’è, a a fornire la soluzione è stato proprio l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, tramite una nota apparsa sul suo sito online.
Il motivo dietro tante sospensioni della Naspi è da imputare al mancato invio della dichiarazione di reddito presunto relativo al 2023, condizione necessaria affinché la misura continui ad essere erogata agli interessati. Si calcola che siano 300.000 circa le persone che si sono viste bloccare la disoccupazione. Questo perché non hanno comunicato entro il termine del 31 gennaio la documentazione richiesta. Fortunatamente, c’è un modo per riattivarla in poco tempo, seguendo le indicazioni presenti sul sito dell’Inps.
Le persone interessate dovranno compilare l’apposito modulo Naspi-COM, inviandolo con urgenza direttamente online tramite il sito dell’Istituto o portandolo ai Patronati. Tutte le persone che hanno fornito una mail in sede di richiesta, dovrebbero aver ricevuto un avviso di sospensione e anche i relativi modi per riattivare l’indennità.
Sarà sufficiente andare sul sito Inps, quindi digitare “Naspi” nello spazio di ricerca e quindi seguire le indicazioni. Si tratta di una dichiarazione da fornire anche qualora l’importo dovesse risultare 0, quindi meglio affrettarsi per veder riaccreditato quanto spettante già a partire dal mese di aprile, considerando che per essere rielaborata la riattivazione avrà bisogno di qualche giorno di tempo.