Ci sono alcuni casi in cui l’Inps chiede indietro i soldi che ci ha versato. Può capitare per diversi motivi, ma possiamo difenderci così.
Può capitare in alcuni casi che l’Inps ci chieda indietro dei soldi erogatici tempo prima. Una sorpresa sgradevole, per chi riceve tale avviso, in particolare se la somma è piuttosto consistente e non la possediamo, costringendoci quindi a fare salti mortali per trovarla. C’è un modo, tuttavia, per evitare questo pagamento, ovviamente in modo legale, evitando di sborsare soldi all’ente.
L’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale è quello che ci eroga bonus, dove previsti, disoccupazione e altri aiuti, ma può succedere che dopo qualche tempo richieda la somma data per svariati motivi. Una batosta, naturalmente, ma qualora dovesse accaderci, potremmo difenderci e contestare la decisione, ovviamente rispettando una tempistica ben precisa. Vediamo allora come comportarci nel caso ci dovesse arrivare una notifica simile.
L’Inps ti richiede dei soldi che ti ha erogato? Ecco cosa devi fare
Qualora si dovesse ricevere una comunicazione da parte dell’Inps, nel quale richiede la restituzione delle somme ricevute, dovremo per prima cosa controllare con molta attenzione la casuale, ovvero il motivo per cui rivuole indietro i soldi. Di solito ciò può avvenire per documentazione insufficiente, o informazioni false o errate. Nel primo caso, potrebbe essere sufficiente fornire i documenti richiesti per evitare l’esborso di denaro.
Se inoltre trovate che la richiesta sia ingiusta o sbagliata, potete fare ricorso amministrativo, a patto che ciò avvenga entro 90 giorni dal ricevimento della richiesta. Qualora poi la richiesta di revisione della revoca non dovesse andare a buon fine, potrete rivolgervi a un giudice ordinario per la contestazione. C’è però un caso da tener presente, ovvero quando è la stessa Inps ad aver commesso un errore.
Può capitare, ad esempio, che l’Istituto abbia elargito una somma superiore al dovuto. Ebbene, benché l’errore non sia da parte vostra, siete lo stesso tenuti a pagare, come stabilito dall’articolo 2033 del codice civile, sulla ripartizione dell’indebito. Quindi la possibilità di non pagare quanto richiesto è possibile, a patto di farlo con i giusti modi.