Importanti novità per i percettori del Reddito di Cittadinanza, che a breve andrà in “pensione”. A sostituirlo sarà il MIA. Cosa c’è da sapere.
Sono ancora migliaia le persone che percepiscono il Reddito di Cittadinanza, la misura voluta dal Movimento 5 Stelle per aiutare i cittadini più in difficoltà senza lavoro. Questo aiuto è stato molto criticato negli scorsi anni dall’opposizione per le modalità con le quali è stato distribuito e ora, con il Governo Meloni, andrò definitivamente in “soffitta”. Al suo posto, tuttavia, ci sarà un’altra misura per i più deboli.
Si tratta del MIA, ovvero la Misura di Inclusione Attiva, dalla durata più breve e gli importi minori, che ha lo scopo di trovare occupazione a chi ne è sprovvisto, aiutandolo per un determinato tempo economicamente. Tra qualche mese, pertanto, andrà a sostituire l’RDC. Vediamo nel dettaglio come funzionerà e cosa prevede nello specifico.
Reddito di Cittadinanza in soffitta: al suo posto arriva il MIA. Come funziona
L’RDC potrà ancora essere richiesto solo fino alla fine di agosto, e verrà distribuito fino al 31 dicembre 2023, poi sarà sostituito definitivamente dal MIA. La bozza della nuova misura è stata presentata di recente e prevede importanti novità che riguardano anche i più giovani. Chi ne beneficerà saranno i cittadini dai 18 anni in su, che saranno divisi tra “occupabili” ovvero quelli tra i 18 e i 60 anni, senza disabilità, e quelli under 18 o over 60 o con handicap.
LEGGI ANCHE –> È come vincere un terno al Lotto: il lavoro che non puoi lasciarti scappare, grande opportunità
I cittadini single riceveranno un importo minore e dalla durata più breve rispetto ai nuclei familiari composti da più persone. Inoltre, a cambiare sarà anche il reddito Isee massimo per poterne fare domanda, che passerà da 9360 Euro a 7200 Euro.
LEGGI ANCHE –> Flop del Governo: ecco cosa (non) accadrà ai furbetti del Reddito di Cittadinanza
A cambiare sarà anche la durata, che passerà da 18 mesi a 12, e prevede una ricerca di lavoro per gli occupabili che verrà gestita sia dai centri per l’impiego che dalle agenzie private, che riceveranno un incentivo per ogni persona a cui procureranno un lavoro con qualsiasi tipo di contratto. Per perdere la MIA, sarà sufficiente rifiutare una sola proposta “congrua” di lavoro. Per congrua si intende un’offerta in linea con il profilo lavorativo nella provincia di residenza o nelle province limitrofe.