Dopo le tante voci circolate negli ultimi mesi il rapporto Spid-Governo è destinato a continuare seppure con qualche modifica
Lo Spid, acronimo di “Sistema Pubblico di Identità Digitale”, è un sistema di autenticazione unico per l’accesso ai servizi online della pubblica amministrazione e di altre organizzazioni, come banche e assicurazioni. Con lo SPID, gli utenti possono accedere ai servizi online utilizzando un’unica identità digitale, senza la necessità di creare account separati per ogni servizio.
Inoltre, lo SPID garantisce un alto livello di sicurezza nell’autenticazione degli utenti, grazie all’uso di tecnologie come la firma digitale e la crittografia. Il sistema SPID è stato introdotto in Italia nel 2016 ed è gestito da AgID (Agenzia per l’Italia Digitale), che si occupa di fornire agli utenti l’identità digitale e di coordinare l’interazione tra i vari soggetti che aderiscono al sistema. Ma questa identità. a seguito delle scorse, sembrava a rischio. Ma la situazione si sta evolvendo rapidamente…
Le oltre 34 milioni di identità digitali italiane, create fino ad oggi attraverso il Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID), sembrano essere al sicuro per il momento. Dopo diverse settimane di incertezza, il governo si è impegnato a risolvere le questioni legate alle convenzioni che sostengono il sistema, rinviando la decisione finale sul futuro dell’identità digitale e della carta d’identità elettronica a giugno. Durante un incontro con i rappresentanti dei gestori del sistema, il sottosegretario con delega all’innovazione tecnologica, Alessio Butti, ha espresso l’intenzione di raggiungere un nuovo accordo pluriennale per il servizio.
La decisione del Governo di sciogliere i nodi delle convenzioni che regolano il Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID) è di fondamentale importanza, in quanto senza di essa, lo strumento nato otto anni fa avrebbe dovuto interrompere le sue funzioni a partire da aprile.
LEGGI ANCHE: Quoziente familiare, se ne sente spesso parlare: come si calcola e a cosa serve
Tuttavia, il Governo ha anche accolto le richieste delle aziende che si occupano di validare gli accessi ai servizi pubblici digitali, impegnandosi a individuare le risorse e le modalità di sostegno necessarie per garantire la sostenibilità economica del progetto. Questo è particolarmente importante perché il progetto si è ampliato significativamente rispetto alla sua creazione e potrebbe essere diventato difficile da controllare.
In sintesi, sembra che si stia procedendo verso un primo rinnovo del Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID) e l’individuazione di nuove risorse. Tuttavia, resta incerto il futuro a medio e lungo termine della tecnologia dello SPID. Il sottosegretario con delega all’innovazione tecnologica, Alessio Butti, e i gestori del sistema, in gran parte rappresentati da AssoCertificatori, hanno spiegato che ci sarà un percorso per comprendere come il servizio di identità digitale debba evolversi.
LEGGI ANCHE: Bancomat, occhio a quello che ti circonda: se lo noti potrebbe essere troppo tardi | Conti svuotati
Il governo, come noto, ha l’idea di razionalizzare e far convergere le due opzioni attuali per l’autenticazione digitale dei cittadini italiani, ovvero SPID e CIE (la Carta di Identità Elettronica gestita dalla Zecca dello Stato). Tuttavia, i modi, i tempi e i possibili risparmi dell’operazione saranno definiti solo in seguito, magari entro giugno. Al momento, il sistema che gli italiani hanno imparato ad utilizzare non è a rischio.