Bonus sistemi di accumulo: facciamo chiarezza su come fare domanda per richiedere l’agevolazione economica.
E’ stato dato il via alle domande per richiedere il bonus sistemi di accumulo dell’Agenzia delle Entrate: ma come si può procedere per ottenere l’agevolazione?
Si tratta di una detrazione per l’installazione di sistemi di accumulo collegati ad impianti elettrici alimentati da energie rinnovabili (come, ad esempio, i pannelli fotovoltaici). La domanda può essere inviata tra il 1° marzo e il 30 marzo 2023 e farà riferimento ai consumi sostenuti nel 2022. Tuttavia, non tutte le spese saranno detraibili: entriamo più nei dettagli e capiamo come funziona e come procedere.
La Legge di Bilancio 2022 introdusse il bonus sistemi di accumulo. Permette di detrarre le spese sostenute per l’installazione di sistemi di accumulo dell’energia tramite impianti alimentati da fonti rinnovabili. Le persone fisiche possono avanzare richiesta se tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2022 hanno sostenuto spese documentabili per l’installazione di sistemi di accumulo integrati in impianti anche già esistenti.
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La richiesta da avanzare deve essere inoltrata all’Agenzia delle Entrate tra il 1° marzo e il 30 marzo 2023, esclusivamente in via telematica, entrando nella propria area riservata sul sito ufficiale dell’agenzia governativa. Entro 5 giorni, il contribuente o il suo intermediario, otterrà una ricevuta che attesta la presa in carico della domanda o il suo rifiuto, completo di motivazioni.
Il denaro destinato a questa agevolazione è di 3 milioni di euro complessivi. Entro il 10 aprile 2023, dunque 10 giorni dopo il termine ultimo per l’invio della richiesta, l’Agenzia delle Entrate comunicherà ad ogni futuro beneficiante l’importo esatto che gli verrà riconosciuto. Qualora il totale delle spese convalidate dall’Agenzia delle Entrate sia inferiore ai 3 milioni di euro, la percentuale di credito d’imposta detraibile per ciascun contribuente spettante sarà dunque pari al 100%.
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Il credito ottenuto tramite questo bonus, può essere utilizzato nella dichiarazione dei redditi relativa al 2022, in diminuzione delle tasse dovute. Al contrario, l’eventuale credito non utilizzato, può essere fruito negli anni seguenti.