Una vita devota a Dio e alla comunità, eppure preti e suore percepiscono una remunerazione vera e propria. A quanto ammonta?
Uomini e donne di Chiesa, che hanno deciso di dedicare la propria vita all’amore per il Cristo e alla propria comunità, sono equiparati a qualsiasi altro lavoro. In quanto tali, proprio come qualsiasi altro impiegato, anche i preti e le suore percepiscono una remunerazione mensile, basata su un particolare sistema.
Molti si chiedono a quanto ammonti il loro stipendio e da dove provengano tali risorse economiche. La risposta non è univoca e tutto dipende dal grado, anzianità ed altre occupazioni e rendite. Per saperne di più sulla remunerazioni del clero continua a leggere questo articolo.
Prima di parlare di remunerazione e stipendi è bene fare una distinzione tra preti e suore che percepiscono due stipendi totalmente diversi. Le buste paga di diaconi, preti e vescovi italiani vengono erogate dall’ICSC, ovvero dall’ Istituto Centrale per il Sostentamento del Clero congiuntamente alla CEI, Conferenza Episcopale Italiana. La gestione degli stipendi si basa su un particolare sistema a punti che va dall’anzianità al grado. Le risorse da cui si attinge sono l’8×1000, le offerte liberali e le rendite.
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Lo stipendio di un prete, come detto prima, varia a seconda del grado. Se stiamo parlando di un diacono, ovvero colui che ancora deve diventare prete, questo prenderà circa 1200 euro al mese a patto che non abbia alcuna occupazione secondaria. Se si diventa prete, bisogna distinguere dal mero sacerdote che prenderà uno stipendio sotto i mille euro, se invece stiamo parlando di un parroco, ovvero di un prete responsabile di una comunità, allora lo stipendio salirà sui 1200 1300 euro mensili. Tutto varia a seconda dell’anzianità e delle onorificenze ricevute nella carriera, infatti per vescovi e cardinali il discorso è molto diverso. Questi guadagnano somme molto più alte che si aggirano dai 3.000 ai 4.500 euro per i cardinali.
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A quanto ammonta invece lo stipendio di suore e frati? La situazione qui è molto diversa poiché queste due figure non percepiscono alcun stipendio. La ragione? Quando una persona entra a far parte di un convenuto e di un monastero abbracciano i sacri voti di castità e… povertà. Per questo non ricevono alcuna remunerazione a meno che non esercitino altra professione al di fuori della Chiesa.