La società Decathlon Italia è stata condannata in primo grado a risarcire un proprio cliente rimasto vittima di un incidente all’interno di un punto vendita.
Il giudice del Tribunale di Venezia ha condannato la società Decathlon Italia a risarcire un suo cliente, rimasto vittima di un incidente. I fatti si sono svolti a Mestre (Venezia) nel 2015 quando l’uomo, all’epoca 54enne, è rimasto infilzato da un chiodo antitaccheggio mentre provava delle scarpe. L’uomo, dopo quanto accaduto, ha riportato un’invalidità permanente del 3%, circostanza che lo ha spinto ad avviare una causa contro il punto vendita che adesso potrà presentare appello dopo la decisione del tribunale di primo grado.
Mestre, incidente in un punto vendita: Decathlon condannata a risarcire un cliente
Un incidente presso un punto vendita Decathlon che gli è costato un’invalidità permanente del 3% con inabilità temporanea per 45 giorni. Questo quanto accaduto ad un ristoratore veneziano nel 2015.
Secondo quanto ricostruito, come riporta la redazione de Il Messaggero, l’uomo, all’epoca dei fatti 54enne, si era recato, insieme ad un amico, presso lo store Decathlon di Mestre, dove aveva deciso di provare un paio di scarpe sportive. Calzata una di queste, però, è rimasto infilzato al tallone da un chiodo antitaccheggio che non era stato chiuso.
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Purtroppo, la ferita ha provocato al malcapitato un’invalidità permanente del 3% con inabilità temporanea per 45 giorni. Per tale ragione, dopo essere completamente guarito, ha deciso di avviare una causa contro Decathlon. Nei giorni scorsi, riporta Il Messaggero, è arrivata la decisione del giudice del Tribunale di Venezia, Maddalena Bassi, che ha condannato la società Decathlon Italia a risarcire il ristoratore a 19mila euro complessivi (15mila risarcimento del danno biologico e 4mila di spese legali). Una cifra calcolata tenendo conto della consulenza tecnica del dottor Antonello Cirnelli in collaborazione con il consulente tecnico di parte, il dottor Gianni Barbuti.
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Secondo il giudice, la responsabilità dell’incidente è stata attribuita alla società che avrebbe dovuto vigilare sui propri prodotti garantendone la sicurezza. Ora la società potrà ovviamente presentare appello entro i termini stabiliti dalla legge.