Il termine tecnico è “straining” ed è una realtà che coinvolge tantissime persone: si tratta di stress forzato sul lavoro, talvolta rischioso a tal punto da diventare una malattia. Entriamo nei dettagli.
La pressione sul lavoro può farsi intollerante e trasformarsi in stress forzato. Il termine tecnico di questa condizione estremamente comune è “straining” e, nei casi più gravi, può trasformarsi in una vera e propria patologia.
Facciamo riferimento ad un fenomeno lavorativo riconosciuto solo agli inizi del nuovo millennio. Il termine viene dall’inglese to strain, ossia mettere sotto pressione e, in questo caso, va ad indicare una condotta persecutoria che si trasforma in una condizione permanente di forte stress per la vittima. Dunque, accanto al mobbing e allo stalking occupazionale, ora la Legge riconosce anche questa terza categoria elaborata dalle scienze psicologiche. Vediamo quali sono i provvedimenti presi in merito.
Straining o “stress forzato” sul lavoro: cosa dice la Legge
La Cassazione ha riconosciuto lo straining come appartenente alla categoria delle persecuzioni lavorative, ossia quelle condotte ostili e lesive della dignità o dell’integrità psicologica e fisica della vittima, realizzate intenzionalmente poiché sostenute da uno specifico intento persecutorio.
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Rientrano nello straining anche casi di disorganizzazione lavoratorio che arrechino danni psico-fisici al lavoratore, il superlavoro, mancate ferie o riposi, l’assegnazione di una posizione lavorativa priva di misure di sicurezza. Al contrario, non vengono riconosciuti come casi di stress forzato le condizioni derivate da disagi soggettivi (ossia le reazioni soggettive negative del singolo lavoratore) o la presenza di un contesto organizzativo gerarchico (come, ad esempio, il lavoro in un ambiente militare o di polizia).
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Lo straining può avere gravi conseguenze sull’individuo, fino a trasformarsi in una vera e propria patologia: la grande umiliazione del lavoratore può causare danni irreparabili alla sua salute mentale. Nel caso in cui si cada vittima di un’evidente situazione di stress forzato, si può avanzare la richiesta di risarcimento per il danno subito. Inoltre, si dovrà produrre in giudizio una perizia medico-legale da parte di uno specialista che possa scientificamente provare il danno. Avendo lo straining una natura civilistica, può tranquillamente diventare un illecito penale.