In arrivo il nuovo Bonus una tantum, l’indennità riservata ad una particolare categoria di lavoratori. Scopri se puoi usufruirne anche tu.
Gli ultimi due anni sono stati molto impegnativi dal punto di vista economico, la crisi economica, la pandemia e i conflitti hanno messo in ginocchio numerose famiglie. Per questo motivo il Governo ha predisposto tutta una serie di aiuti, volti ad alleggerire il carico di spese delle famiglie.
Molti dei bonus predisposti per il 2022 sono stati riconfermati anche quest’anno, come il bonus una tantum per questa categoria specifica di lavoratori. Si tratta di un contributo pari a 2.000 euro, la domanda per usufruirne può essere presentata sia online che presso gli sportelli fisici, ma bisogna affrettarsi perché i fondi potrebbero terminare presto.
Bonus “una tantum”, a chi spetta
Il Bonus una tantum del valore di 2.000 euro è stato predisposto per tutte le persone fisiche esercenti punti vendita esclusivi per la rivendita di giornali e riviste. Si tratta di un bonus rivolto alle edicole come rimborso per le spese sostenute nel 2022. Il Bonus edicola 2023 può essere richiesto dalle persone non titolari di lavoro dipendente che esercitano l’attività di rivendita sotto forma di impresa individuale o società di persone.
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Questo contributo è destinato a coloro che hanno sostenuto spese, nel periodo tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2022, legate ad interventi di trasformazione digitale, di ammodernamento tecnologico, l’attivazione di uno o più punti vendita addizionali, per la fornitura di pubblicazioni agli esercizi commerciali limitrofi e alla realizzazione di progetti di consegna a domicilio di giornali quotidiani e periodici. Il contributo può essere erogato per ciascun punto vendita per un valore massimo di 2.000 euro.
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I due requisiti fondamentali per presentare la domanda fanno capo all’attività di rivendita esclusiva di giornali e riviste, mentre il codice primario di attività ATECO, indicato nel registro delle imprese, deve corrispondere al numero 47.62.10. È importante, inoltre, che l’attività sia esercitata da una persona fisica che opera come società individuale o come socio titolare di una società di persone. Infine, per ottenere una risposta positiva, è essenziale che il richiedente non sia titolare di redditi da lavoro dipendente di alcun tipo.