Con i rincari delle bollette, aumentano sempre di più gli utenti decisi ad installare impianti ad energia rinnovabile che consentono un notevole risparmio.
Pensare al risparmio in un periodo di crisi economica come quello che stiamo vivendo è divenuto fondamentale. La crisi, complice anche la Guerra scoppiata in Ucraina ormai da un anno, ha significativamente fatto crescere il prezzo delle materie prime con il conseguente aumento delle utenze di luce e gas. Si è parlato di un raddoppio quasi per l’elettricità e di una crescita del circa 60% per i riscaldamenti.
Cresce sempre di più il numero degli italiani che decidono di passare ad un impianto fotovoltaico o ai pannelli solari. Entrambi sfruttano la luce solare, ma il primo la trasforma in corrente elettrica, mentre il secondo per generare acqua calda.
Si tratta di sistemi rinnovabili con un basso impatto ambientale. Entrambi, difatti, non emettono sostanze inquinanti. Una scelta ecologica che si combina anche a quella economica: tra i principali motivi per i quali si sceglie di installarli vi è, difatti, il risparmio.
Non è possibile fare una stima precisa di quanto si possa risparmiare scegliendo di passare ai pannelli solari o fotovoltaici. Sono diversi i fattori che influenzano il calcolo: tipologia di impianto, considerato che ne esistono di varie potenze o modelli, costi delle materie prime o tassazioni e consumi. In media, però, si è stimato, come riferisce la redazione di Trend Online, che il risparmio può andare dal 30 al 70%.
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Da considerare anche il costo per installare questi sistemi, problematica principale nonostante i vari incentivi stabiliti dal Governo. La spesa iniziale, difatti, si aggirerebbe varia dai dai 2.500 sino ai 25.000 euro con un costo medio di circa 8mila. Questa, però, può essere ammortizzata nel corso degli anni, dato che i pannelli fotovoltaici o solari hanno una vita media di almeno 25 anni e non richiedono una manutenzione eccessiva una volta installati.
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Infine, con i pannelli fotovoltaici è possibile guadagnare immettendo in rete l’energia prodotta e immagazzinata che verrà pagata dal GSE (Gestore dei servizi energetici).