Diventare genitori è il sogno di molte persone, ma con questa situazione, ci sono anche tanti obblighi e doveri da mantenere. I casi in cui si perde la Patria Potestà.
Avere una famiglia, felice e appagante, meglio ancora se rallegrata dall’arrivo di bambini è il sogno di tante persone. Crescere un bambino assieme, dargli tutto l’amore e il calore di cui ha bisogno, seguirlo nelle diverse fasi della vita è qualcosa di elettrizzante e che spinge molte coppie a cercare una gravidanza. Sfortunatamente, però, non sempre le cose vanno come desiderato, e può accadere che la condizione familiare sia precaria.
Ciò può accadere per diversi motivi, e si parla di Patria Potestà quando il padre perde il suo diritto di istruire, seguire e contribuire alla crescita del suo bambino. E’ una misura estrema, stabilita dal nostro sistema legislativo, che in determinate condizioni toglie al padre tutti i suoi diritti sul bambino. Si tratta di qualcosa di molto forte, ma che in determinate condizioni può essere deciso dl giudice. Vediamo quali.
Come si fa a perdere la Patria Potestà? E’ irreversibile?
Oggi più che di Patria Potestà si parla di responsabilità genitoriale. Si tratta di una responsabilità che vede come protagonisti entrambi i genitori, che hanno figli minori non emancipati, nati sia all’interno di un matrimonio che da un’unione senza legami legali.
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Ad essere interessati da tale norma, sono i bambini di età inferiore ai 12 anni. E ci sono anche alcuni aspetti a causa dei quali, un genitore potrebbe perdere il suo diritto sul figlio. Vediamo quindi cosa potrebbe accadere.
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I genitori che non provvedono ai figli nel modo corretto, li abbandonano, o abusano con minacce o altri mezzi di correzione eccesivi, possono essere passabili di perdita della Patria Potestà. Ciò vuol dire che il genitore in questione non avrà più la possibilità di decidere per il bambino, che spesso sarà affidato a parenti o case famiglia. Tuttavia, una decisione del giudice potrebbe reintegrare la responsabilità genitoriale in seguito.