Come fare se il tuo coniuge è uno spilorcio a livello legale? Ci sono delle leggi che ti tutelano in questo senso e ti danno ciò che è dovuto?
Avere a che fare con un compagno che sta attento ai centesimi di Euro non è il massimo, soprattutto se ciò non sta ad indicare un’attenzione alla normale economia domestica, ma quando diventa qualcosa che va invece ad inficiare la normale vita quotidiana. Ciò non significa, naturalmente, che un compagno attento alle spese normali e non eccessive debba essere demonizzato. Ci riferiamo invece a quando un comportamento diventa eccessivo e umiliante.
Dover centellinare gli strappi della carta igienica o dover pensare a come utilizzare gli alimenti con estrema parsimonia può essere molto frustrante e portare anche una rottura. Comportamenti che mettono alle strette e in difficoltà un rapporto, a meno che non si condivida una certa visione dell’economia domestica. Vediamo allora cosa dice in merito la legge circa un compagno decisamente spilorcio.
Sfortunatamente, il coniuge che si comporta in questo modo, è responsabile solo dopo la separazione dal partner, quindi se non provvede ai bisogni dei figli una volta messa a punto la separazione legale. Ci sono tuttavia delle eccezioni, come stabilito dalla Cassazione ultimamente.
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Secondo quanto stabilito dai giudici, una situazione nella quale il tutto diventa un “assillo” tale da rendere la vita difficoltosa e dare stress e disagio alla moglie, può permetterle di sporgere denuncia per maltrattamenti. Un situazione che aveva costretto la donna a nascondere la spesa a casa dei genitori e spingere le amiche a mentire per non avere problemi.
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Benché, quindi, al momento non ci siano ancora leggi in merito, quando l’estrema parsimonia diventa eccessiva, la persona che ne ha abusato, recando danno all’altro, può risponderne anche in via penale, rispondendo per la difficoltà in cui ha messo l’ex coniuge con il suo comportamento.