Sogni di aprire una farmacia ma non sai proprio da dove cominciare? Ecco quali sono i passaggi fondamentali da seguire.
Aprire un’attività è oggi un passo che fa paura a molti, vuoi per il momento storico delicato, vuoi per la crisi economica e l’inflazione che sembra non arrestarsi. Un settore in particolare, a seguito della crisi sanitaria legata alla pandemia da Covid-19, ha invece visto un incremento. Stiamo parlando del settore sanitario e farmaceutico che per cause di forza maggiore ha avuto un boom di vendite.
La salute negli ultimi anni è diventata di nuovo una priorità per gli individui, e le attività legate a questo settore sono sempre più fiorenti, come le farmacie. Aprire una farmacia è impegnativo e sicuramente delicato, ma non impossibile. Ecco quale è la burocrazia da seguire per aprire una farmacia in Italia.
Per aprire una farmacia è necessario possedere tutta una serie di requisiti, e la prassi burocratica potrebbe rilevarsi molto intricata. Si tratta infatti di un settore delicato e che ha bisogno di una tutela legislativa mirata. Il primo criterio da tenere in considerazione è il rispetto della Convenzione Nazionale. Questa convenzione fa riferimento al criterio demografico secondo il quale è possibile aprire una farmacia privata tenendo conto del numero di abitanti.
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Per aprire una farmacia sono necessari 3.300 abitanti, quindi in una città con circa 10.000 abitanti sarà possibile aprire tre diverse farmacie. Questo perché la normativa cerca di tutelare il cittadino, garantendo la presenza di un luogo in cui poter acquistare farmaci e servizi legati alla salute. Per aprire una farmacia non è necessario essere farmacista come si potrebbe pensare in un primo momento. Il farmacista è una figura ovviamente necessaria poiché è la persona che si occuperà della vendita di medicinali.
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La disponibilità delle licenze è regolamentata da appositi bandi pubblicati periodicamente sulla Gazzetta ufficiale. Dal punto di vista operativo, bisogna ottenere l’autorizzazione del Ministero della Salute per la vendita dei medicinali così da ottenere il codice di tracciabilità del farmaco. Da un punto di vista economico bisogna investire circa 100.000 euro per ottenere una licenza in comuni di provincia, mentre nelle città più grandi e strategiche si parla di qualche milione di euro.