Il testamento è un documento molto delicato che riguarda un momento della vita difficile per tutti ed è quindi bene sapere che in alcuni casi chi eredita può esercitare una serie di diritti per modificare quanto indicato nel documento
La giurisprudenza che riguarda la gestione dei beni di un defunto nel nostro Paese parte da alcuni presupposti e diritti che non possono in alcun modo essere lesi. C’è per esempio il caso, a differenza che in altre legislazioni, di non poter escludere nessun erede diretto cui per legge spetta comunque una parte dei beni. Ma, da parte di chi decide di redigere il proprio testamento, c’è comunque una buona dose di discrezionalità su come si voglia far gestire ciò che non rientra nei diritti stabiliti per legge.
Il testamento di per sé è un atto che ha un valore legale, non può quindi essere ignorato. E si tratta poi di un documento in cui non possono essere espresse, per esempio, le volontà testamentarie di più di una persona. Fino alla fine della propria vita, poi, si può decidere di cambiare ciò che è stato scritto e diventa valida l’ultima versione. Ma ci sono alcune cose che chi eredita in caso di testamento può comunque fare.
Chi eredita può cambiare il testamento? In questi termini
Come già accennato, un documento come il testamento, una volta che diventa effettivamente rappresentante delle ultime volontà di un defunto, non può essere più modificato in alcun modo. Ma questo non significa che gli eredi debbano necessariamente accettare tutto ciò che è inserito nel testamento. Fatto salvo ciò che viene destinato all’eventuale coniuge sopravvissuto e ai figli o ai parenti più stretti, la disposizione di ciò che è presente nel testamento può per esempio essere rimodulata.
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Se sei destinatario di una parte di eredità puoi per esempio decidere di rinunciare a ciò che ti è stato dato e, in questo caso, hai 10 anni per cambiare eventualmente idea un’altra volta. Il meccanismo della rinuncia innesca però tutta una serie di effetti cascata. Per esempio, al posto tuo potrebbe trovarsi ad ereditare tuo figlio o tua figlia, che hanno magari un rapporto di parentela stretta con il defunto. Oppure potrebbe verificarsi la redistribuzione della tua parte di eredità tra gli altri eredi che non hanno rinunciato.
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Per far valere la rinuncia occorre comunque presentarsi da un notaio. Un’altra situazione che si può venire a creare è quella relativa alla volontà di impugnare un testamento. L’impugnazione può avvenire se nel testamento, per esempio, non sono rispettati i diritti che tutti gli eredi principali hanno nei confronti del defunto. Sarà poi il giudice a stabilire quali sono effettivamente le quote di chi eredita a prescindere dal testamento e anche a ristabilire che cosa può rientrare nelle disposizioni testamentarie.