Come fare se si pensa di aver subito del bullismo? Come ci si può muovere, se l’intenzione è di sporgere denuncia? I passi da affrontare sono questi.
Ci possono essere diversi modi per tormentare una persona, e spesso le parole, come dice un vecchio detto, sono più affilate della spada, e fanno molto più male. Può succedere, purtroppo, di trovarsi in una situazione di inferiorità, con un branco o una persona che decide consciamente di continuare ad insultare e prendere di mira. Come fare in questi casi? Si può fare una denuncia per bullismo.
Benché per il momento non sia considerato reato dal nostro codice penale, ci sono altri modi per tutelarsi da questo comportamento vergognoso, di cui spesso sono vittime i più giovani, non solo a scuola, ma anche in rete. Spesso si parla infatti anche di cyberbullismo, e purtroppo la cronaca nera ci racconta di numerosi ragazzi che hanno deciso di porre fine alla loro vita a seguito proprio di atti di questo tipo. Ecco quindi come potersi tutelare.
Se ciò accade a scuola, i dirigenti scolastici possono decidere per una sanzione sui voti, o dando sospensioni per punire il bullo. Una sentenza ha di recente stabilito la legittimità del 7 in condotta per gli alunni che mettono in atto comportamenti di questo tipo.
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Se invece il bullismo avviene su internet, si può richiedere al gestore del sito o del social network l’oscurazione della pagina in questione: una richiesta che può essere fatta direttamente dai maggiori di 14 anni o dai genitori.
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Il bullismo diventa reato quando si configura un reato già presente nel nostro codice, come ad esempio la diffamazione, lo stalking o il revenge porn, solo per citarne alcuni. In questo caso si potrà presentare querela, a patto che venga fatta entro 3 mesi dall’ultimo episodio. La si potrà presentare a qualsiasi forza dell’ordine, sia dal maggiore di 14 anni che dai genitori in caso di minore età.