Per una fascia di popolazione sono in arrivo i pagamenti degli assegni da parte di INPS sia per quello che riguarda il cosiddetto assegno unico e universale sia per chi percepisce il Reddito di Cittadinanza. E ci sono alcuni aumenti che stanno entrando in vigore
Per molti nuclei familiari il cosiddetto assegno unico è una possibilità in più di poter dare ai propri figli una vita dignitosa nonostante una situazione economica precaria. Discorso simile per quello che riguarda i percettori del Reddito di Cittadinanza che possono, qualora siano considerati ancora idonei, percepire questo sostegno economico da parte dello Stato.
Ogni mese, da parte di INPS vengono inviati ai destinatari gli accrediti per il pagamento dell’assegno unico e per il Reddito di Cittadinanza. Ma, proprio per il mese in corso e per il futuro, a causa della situazione economica dominata dall’aumento dell’inflazione è previsto un corrispondente aumento di percentuale degli importi dell’assegno unico. Ciò che non cambia sono i requisiti e la necessità di inviare ad INPS tutta la documentazione attestante la propria situazione economica. Ecco di quanto è possibile che aumenti l’assegno unico che riceverai entro la fine del mese.
Aumenti assegno unico, in base all’inflazione
L’assegno unico è la formula sotto cui sono stati fatti rientrare tutti quelli che erano diversi bonus e sostegni economici alle famiglie con figli. Si tratta di una misura che ha lo scopo principale di aiutare le famiglie. Nella Legge di Bilancio per il 2023 varata alla fine dello scorso anno sono state introdotte alcune modifiche sostanziali. Si parla infatti di aumenti in base al numero dei figli presenti nel nucleo familiare, con una maggiorazione del 50% di quanto si percepisce se sono presenti almeno quattro figli o se sono presenti almeno tre figli a carico con un’età non superiore ai 3 anni.
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A questi calcoli da fare aggiungendo soldi alle famiglie con molti figli c’è da aggiungere un aumento più generale che riguarda invece tutti gli assegni e quindi tutte le famiglie a prescindere dall’ISEE che viene presentato. Si tratta in questo caso di un aumento che deriva proprio dall’inflazione.
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Il problema dell’inflazione è stato quindi in parte affrontato aumentando il sostegno ai nuclei familiari proprio in base all’inflazione. Si tratta di un aumento di circa l’8%. Questo significa che gli assegni minimi, quelli destinati a chi non presenta l’ISEE o che ha un valore ISEE molto alto sale a 54,1 euro mentre l’assegno massimo per ogni figlio sale a 189,2 euro.