Grazie alla nuova sanatoria approvata dal Governo, i cittadini potranno scegliere se rottamare o rateizzare i debiti con l’Agenzia delle Entrate
In generale, i debiti con l’Agenzia delle Entrate possono derivare da errori nella dichiarazione dei redditi, da mancati versamenti di imposte e contributi, da omessi pagamenti di imposte dovute, oppure da violazioni di leggi fiscali. Ma con la recente sanatoria decisa dal Governo sulle cartelle esattoriali, si apre una nuova fase per i contribuenti che sono indebitati con il Fisco. Tale sanatoria copre un periodo di tempo molto lungo, che va dal primo gennaio 2000 fino al 30 giugno 2022, comprese le relative cartelle affidate all’agente della riscossione.
In particolare, alcune cartelle saranno completamente azzerate dal fisco italiano, mentre altre saranno ridotte attraverso la rimozione di alcune delle voci che le compongono, offrendo inoltre la possibilità di rateizzazione. Occorre precisare che la rottamazione delle cartelle, che rappresenta il principale nuovo strumento introdotto, è spesso confusa con la rateizzazione, ma in realtà sono due cose differenti e non è possibile stabilire quale sia la migliore soluzione.
Rottamazione o rate? Fai una scelta consapevole
Tra i vari provvedimenti della tregua fiscale adottata dal Governo, la rottamazione rappresenta senza dubbio quello più rilevante. Ciò è dovuto al fatto che non ci sono limiti di importo per le cartelle che possono essere rientrate nel provvedimento e non vi sono particolari restrizioni in merito alla tipologia del debito. E’ importante notare che la rottamazione prevede anche la possibilità di rateizzare le cartelle, tuttavia si tratta di due provvedimenti distinti e non andrebbero confusi.
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Inoltre, attraverso la rottamazione è possibile ottenere anche sconti significativi che non sono disponibili tramite la rateizzazione ordinaria. Nella scelta tra rottamazione e rateizzazione, molto dipende dalle singole circostanze e dall’ammontare delle cartelle che gravano sul contribuente.
Istruzioni per l’uso
La rottamazione consente ai contribuenti di beneficiare sia di un percorso di rateizzazione delle cartelle, sia di una riduzione delle sanzioni e degli interessi per ritardata iscrizione a ruolo. Al contrario, con la rateizzazione ordinaria, sebbene il periodo di dilazione sia maggiore, non sono previsti sconti.
In definitiva, la riduzione delle sanzioni e degli interessi per ritardata iscrizione a ruolo rappresenta uno dei principali vantaggi della rottamazione delle cartelle. Tuttavia, il piano rateale sembra essere preferibile per quanto riguarda la rateizzazione. Con la rottamazione, le rate da pagare sono trimestrali e due di esse sono previste per luglio 2023 e novembre 2023, ognuna pari al 10% dell’importo totale del debito. Le altre 16 rate, ovvero 4 all’anno, vanno versate ogni febbraio, maggio, luglio e novembre dal 2024 al 2027.
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Nel caso della rateizzazione, per le situazioni più gravi dal punto di vista del reddito, è possibile effettuare fino a 120 rate mensili. Naturalmente, l’importo delle rate è inferiore rispetto a quello previsto dalla rottamazione. Questo aspetto, soprattutto in presenza di debiti elevati, potrebbe spingere a scegliere la rateizzazione ordinaria.